Verso una strategia italiana per l’Indo-Pacifico

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L’Italia si muove per formalizzare il proprio impegno nella regione

Editoriale a cura di Gabriele Abbondanza, Università di Madrid e Università di Sydney

L’Italia è sempre più vicina all’Indo-Pacifico. A dispetto della distanza geografica e di importanti sfide prossime ai confini, Roma potrebbe formulare una strategia italiana per l’Indo-Pacifico, rafforzando così i legami con questa macro-regione.

Come evidenziato dalle più recenti ricerche, l’Italia si avvicina all’Indo-Pacifico da circa 20 anni. Nel frattempo molto è cambiato: le economie della regione crescono a ritmi invidiabili, dispute territoriali si sono manifestate in molte regioni – il Mar Cinese Meridionale è emblematico – e la crisi economica e la pandemia da COVID-19 hanno sottolineato le fragilità della comunità internazionale.

Ciononostante, l’Italia ha continuato a perseguire il proprio “approccio informale” all’Indo-Pacifico. Gli interscambi commerciali sono aumentati di più di un sesto in 10 anni, e quelli relativi al comparto della difesa di quasi il 45%. La collaborazione strategica ha rinsaldato l’addestramento congiunto, la difesa del diritto di navigazione e sorvolo, l’interoperabilità, e i progetti strategici (si pensi a IPOI, GCAP, e IMEC, tra i vari esempi). Infine, Roma ha stretto partnership con numerosi attori chiave della regione, inclusi PIF, Vietnam, Corea, IORA, ASEAN, Emirati Arabi, Giappone e India. 

Dati i tempi indubbiamente maturi, l’Italia si sta muovendo per formalizzare il proprio impegno. Tale potenziale strategia, attualmente in fase di discussione, razionalizzerebbe l’approccio italiano, ufficializzandolo a beneficio degli alleati europei e nordamericani e dei partner dell’Indo-Pacifico, e garantirebbe la costanza di tale impegno anche in futuro.

Questo percorso ha avuto inizio con la creazione di un Comitato Indo-Pacifico presso la Commissione Esteri della Camera dei Deputati, grazie agli sforzi dell’On. Paolo Formentini, sostenuto in questo ambito anche da rappresentanti dell’opposizione come l’On. Lia Quartapelle Procopio. Le attività del Comitato – cui ho avuto il piacere di contribuire con l’audizione inaugurale – garantiranno il parere di esperti a supporto dei dibattiti parlamentari.

Altri eventi a supporto di una strategia italiana – di natura inclusiva, multilaterale, e rispettosa delle molte sensibilità esistenti – includono un convegno al Senato che ha visto il Sen. Francesco Giacobbe, l’On. Formentini, il sottoscritto, la Dott.ssa Karolina Muti, e il Dott. Alessio Piazza esporre i benefici di tale obiettivo ad un pubblico di esperti. Gli ambasciatori presenti, in particolare, hanno sottolineato l’importanza di una strategia italiana con queste caratteristiche per le relazioni con l’Indo-Pacifico.

La strada è ancora lunga e diversi sono gli sviluppi che potrebbero distrarre l’attenzione del governo, che ha sempre l’ultima parola in tema, tuttavia i presupposti sono favorevoli ed è dunque con cauto ottimismo che possiamo guardare al futuro dei rapporti dell’Italia con l’Indo-Pacifico.

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