La città-stato ospiterà il World Economic Forum quest’anno data la situazione ancora incerta in Europa per il Covid-19
L’incontro annuale tra i principali decision makers del pianeta si terrà a Singapore dal 13 al 16 maggio, e vedrà la partecipazione di capi di Stato e di governo, amministratori delegati, leader della società civile, media globali e leader giovanili provenienti dai sette continenti. «Un vertice sulla leadership globale è di vitale importanza per affrontare il modo in cui possiamo riprenderci insieme. Il World Economic Forum 2021 sarà il momento in cui i leader del mondo degli affari, della politica e della società civile si incontreranno di persona per la prima volta dall’inizio della pandemia. La cooperazione pubblico-privato è più che mai necessaria per ricostruire la fiducia e affrontare le sfide emerse nel 2020», ha affermato il fondatore e presidente esecutivo del WEF Klaus Schwab.
All’evento infatti parteciperanno molti accademici, leader mondiali della politica e degli affari per discutere delle questioni più urgenti del momento. Lo scopo è quello di focalizzare gli obiettivi da raggiungere, tra cui lo sviluppo sostenibile, e discutere su argomenti quali tecnologia e governance commerciale.
La decisione del WEF di tenere il suo incontro annuale a Singapore riflette la fiducia che la città-Stato si è guadagnata grazie alla sua gestione della pandemia di Covid-19; a differenza delle edizioni precedenti infatti, il meeting del 2021 non si terrà nella cittadina svizzera di Davos. «Dopo un’attenta valutazione, e alla luce della situazione attuale per quanto riguarda i casi di Covid-19, è stato deciso che Singapore era nella posizione migliore per ospitare la riunione» ha affermato un portavoce del WEF.
La città-stato ha infatti tenuto sotto controllo il virus con misure rigorose come l’implementazione di un blocco parziale per due mesi, l’obbligo di indossare la mascherina e la limitazione degli incontri sociali. Ciò ha permesso all’economia di riaprirsi gradualmente da metà giugno, con casi quotidiani nella comunità che si riducono a cifre minime o addirittura a zero, mentre la maggior parte dei nuovi casi viene importata.
Infatti nonostante l’impatto economico della pandemia, Singapore è riuscita ad attirare investimenti esteri per un valore di 13 miliardi di dollari nei primi quattro mesi del 2020, ha dichiarato Chan Chun Sing, affermando che questi investimenti provengono dai settori dell’elettronica e della tecnologia. Tra le aziende che hanno investito nella città-Stato si annovera l’azienda di elettronica Micron, le piattaforme di e-commerce Lazada e Shopee, e l’azienda di produzione Thermo Fisher Scientific.
Anche compagnie come Twitter, Tencent, Zoom, Snap e Rakuten Mobile si sono espanse a Singapore nel bel mezzo della pandemia globale, ma la città-stato non è estranea ai frequenti investimenti delle società tecnologiche poiché ne ospita ad oggi 80 delle 100 più innovative al mondo. Il fattore principale che ha spinto queste società ad espandersi nel Sud-Est asiatico è la presenza di circa 650 milioni di persone, più della metà delle quali ha meno di 30 anni. Uno dei motivi è anche la rapida digitalizzazione dell’ASEAN, la fiorente classe media, la rapida urbanizzazione e industrializzazione e, gli effetti del Covid-19 che stanno facendo crescere la domanda in settori quali l’e-commerce e la robotica.
Per questo motivo, molte aziende internazionali sono alla ricerca di un hub all’interno dell’ASEAN in cui sia facile fare affari e che contenga un denso ecosistema di clienti, fornitori e partner. Anche le compagnie che hanno già sede in Asia hanno scelto di stabilire una presenza a Singapore, come il colosso tecnologico cinese, Tencent Holdings, che ha annunciato nel settembre 2020 di aver scelto Singapore per supportare la sua espansione nell’ASEAN.
La leadership globale di Singapore nel campo del digitale è il risultato di anni di iniziative del settore tecnologico supportate attivamente dal governo. A queste si sono accodate anche iniziative private come quella di Google, che ha lanciato lo Skills Ignition SG nel luglio 2020 con l’obbiettivo di formare i partecipanti a lavori relativi al marketing digitale e alla tecnologia cloud. Le tariffe dei programmi di formazione e lo stipendio mensile dei partecipanti sono coperti dal governo di Singapore che, supportando l’industria tecnologica nella creazione di tali iniziative, può garantire che le aziende interessate abbiano accesso a tecnici competenti pronti a supportare le loro esigenze nella città-Stato.
La digitalizzazione quindi avrà un impatto molto significativo sul mercato del lavoro, e Singapore in qualità di hub finanziario del Sud-Est asiatico, beneficerà della crescita e della trasformazione economica dell’Asia post Covid-19. Per mantenere questo status, però, avrà bisogno di continuare ad essere la sede operativa centrale globale e regionale delle istituzioni finanziarie, attirando tecnici altamente qualificati, assumendo responsabilmente in ogni settore professionale e distribuendo i benefici tra gli abitanti di Singapore, valorizzando anche i talenti locali.