ITALIA-ASEAN/ Continua il ciclo di interviste e approfondimenti su aziende e realtà italiane presenti nel Sud-Est asiatico. Intervista al CEO di Verdevita Sdn Bhd, una società di consulenza con sede a Kuala Lumpur, specializzata nella progettazione di strategie per aziende che vogliono penetrare e investire in Malesia e nel mercato ASEAN.
Con oltre vent’anni di esperienza internazionale in posizioni direzionali, l’Ing. Rocco Papapietro, CEO e fondatore di Verdevita Sdn Bhd, si occupa di sviluppo commerciale di aziende italiane ed europee nei paesi ASEAN.
Come e quando è nata la sua attività in ASEAN?
I miei primi viaggi in Malesia risalgono al 1999. In quel periodo lavoravo come Responsabile dello Sviluppo in Asia del settore elettronico/automotive per una nota società internazionale. Ho ricoperto ruoli globali in cui il cross culture era fondamentale, collaborando anche con Toyota e Honda in Malesia. Ho apprezzato fin da subito la dinamicità del Sud-Est asiatico. Viaggio dopo viaggio notavo una continua evoluzione, chiaramente visibile dall’incessante costruzione di grattacieli e palazzi che modificavano lo skyline delle città. Visto un tale fermento, ho immaginato la creazione di un ponte di conoscenza e affari tra l’Italia e il Sud-Est asiatico. Le aziende locali erano molto curiose e interessate ad apprendere il know how italiano. Essendomi appassionato all’attività dello sviluppo internazionale, nel 2009 ho iniziato una fase esplorativa e l’anno successivo ho deciso di spostarmi permanentemente in Malesia, avviando l’attività di consulenza. Ho capito che supportare le aziende direttamente dalla Malesia sarebbe stato l’asso nella manica. Così ho fondato Verdevita Sdn Bhd in collaborazione con un partner locale. Verdevita è una società di diritto malese, iscritta al Ministero delle Finanze, della quale sono il CEO. Ciò consente un accesso facilitato a gare, tender e incentivi del governo. Dal 2010 risiedo a Kuala Lumpur e nello stesso anno sono stato nominato Segretario Generale della Italy Malaysia Business Association – IMBA. Vivere qui mi consente la gestione diretta dei progetti e dello staff, formazione e training per i partner, l’aggiornamento continuo su incentivi, nuove leggi e opportunità nei vari territori. Non credo molto nella gestione da remoto, anche se la pandemia ci ha costretto a farlo attraverso nuove geometrie e dinamiche; difficoltà superata grazie anche al nostro fantastico staff locale, composto da collaboratori molto preparati, tra cui Elena Konovalova, Kumaressan Suppiah, Kenneth Karnan, Emanuele Esposito.
Perché ha deciso di investire in Malesia?
La spinta iniziale è stata il forte interesse di andare all’estero e mettersi in gioco per curiosità e voglia di fare. L’Italia e il Made in Italy possono contare su un’immagine molto positiva in Malesia, e la Malesia presenta, a sua volta, tutti gli elementi essenziali per lo sviluppo di un’impresa all’estero. È il terzo mercato più grande al mondo e attrae l’11% degli IDE globali. È un insieme di culture differenti e consente sbocchi non solo nel Sud-Est asiatico, ma anche verso l’India e la Cina. È un Paese ben collegato grazie alla presenza di 39 aeroporti, di cui 5 internazionali, e 8 porti, e hub logistico fondamentale per tutto il Sud-Est asiatico. Il tasso di cambio favorevole e i costi contenuti di incorporazione per le nuove imprese sono stati elementi fondamentali, soprattutto rispetto ad altre realtà dell’ASEAN, come Singapore, Hong Kong. Così come i costi bassi dell’energia, degli affitti nei city center, l’ampia disponibilità di personale qualificato, di incentivi per le start-up digitali e le aziende, e la possibilità di aprire uffici regionali, molto utili nella fase di esplorazione e studio del mercato e delle leggi locali. La Malesia permette la sostenibilità dell’investimento. Questo è il concetto che racchiude tutti i motivi della mia scelta. Inoltre, il suo ruolo come testa di ponte per espandersi nel Sud-Est asiatico si sta rafforzando grazie ad una combinazione di fattori: posizione geografica strategica, sistema politico stabile (come hanno dimostrato le ultime elezioni e la formazione dell’attuale esecutivo), apertura al commercio internazionale, buon sistema di infrastrutture (attualmente è in corso il cablaggio della fibra in tutta la Mid Valley tra Selangor e KL; Penang e Johor sono punti di riferimento per l’industria elettronica), eccellente qualità di vita, diffusione della lingua inglese, e incentivi fiscali. L’attuale governo ha adottato un approccio fortemente pro-business, con l’obiettivo di incoraggiare lo sviluppo dell’imprenditoria locale. Tra l’altro, con l’entrata in vigore dell’Act 2016 è possibile costituire società di proprietà interamente straniera (WFOE, Wholly Foreign-Owned Enterprise) senza la presenza di un Local Director. Un’iniziativa altrettanto importante è il lancio della Digital Free Trade Zone per favorire l’export digitale delle aziende locali ed estere. La Malesia non è solo business, ma anche fascino naturalistico e culturale. “Malaysia Truly Asia” è il motto che meglio cattura e definisce l’unicità di questo Paese, anche nella diversità dei suoi paesaggi, da Langkawi al Borneo con Sipadan; una vera blessing country.
Il governo malese ha adottato misure di supporto alle imprese per affrontare la crisi pandemica?
Sì, il Recovery Plan della Malesia ha approvato un pacchetto completo di misure per stimolare la crescita economica dopo la pandemia e politiche di investimento favorevoli alle imprese. Ha stabilito anche un accordo contro le doppie imposizioni con l’Italia, e include un programma di incentivi alle assunzioni – Penjaya Kerjaya – che mira a ridurre la disoccupazione con sussidi fino al 60% dei salari.
Di cosa si occupa l’azienda Verdevita?
Verdevita Sdn Bhd è parte integrante dell’ecosistema economico malese. Fornisce servizi di consulenza personalizzati (servizi commerciali, amministrativi e legali) per supportare le imprese italiane ed europee che vogliono avviare progetti vincenti in Malesia, Indonesia, Cina, Australia. Ci avvaliamo di professionisti locali, che fanno parte del nostro network, e ci occupiamo anche del reperimento di risorse finanziarie per la realizzazione dei progetti di export e internazionalizzazione dei nostri clienti. Creiamo un progetto specifico di inserimento nei mercati, un business plan condiviso con l’azienda cliente, nel rispetto delle leggi locali e delle direttive del governo e del mercato. Analizziamo le esigenze dell’azienda, valutando la soluzione di inserimento migliore: ricerca distributori, apertura di uffici di rappresentanza e/o filiali, monitoraggio dell’avanzamento dei progetti sia con i clienti che con gli attori locali. Lavoriamo anche per ridurre le conflittualità interne, le diffidenze, la mancanza di spirito di squadra; se manca questo diventa complicato portare le aziende dall’altra parte del mondo.
Collaboriamo con importanti agenzie governative malesi: MIDA – Malaysian Investment Development Authority, in Malesia e in Italia tramite il Direttore di MIDA Milano Mr. Awangku Fiarulnazri, e MARii – Malaysia Automotive, Robotics and IoT Institute, in cui ricopro il ruolo di Technologies Advisor. Oltre l’headquarter a Kuala Lumpur, siamo presenti anche in Cina e Australia, con le sedi di Shanghai e Sidney.
Quali sono le prospettive future dell’azienda?
Il futuro è all’insegna di un miglioramento continuo. Abbiamo iniziato una collaborazione con l’Università Ca’ Foscari di Venezia, attraverso una convenzione di tirocini da avviare in ASEAN, per dare il nostro contributo al rafforzamento delle competenze professionali dei giovani e formare futuri manager. Seguiremo un nuovo progetto nello Stato del Sarawak per l’integrazione delle telecomunicazioni e la connettività digitale. Stiamo costituendo l’associazione UNITI allo scopo di coinvolgere gli italiani che vivono in Asia e Oceania per promuovere cultura e bellezza del Made in Italy. Stiamo lavorando a progetti di fusioni e acquisizioni. Poiché il governo malese sta incentivando l’attrazione di aziende del settore automotive, stiamo progettando, con il MARii, la creazione di un Academy in collaborazione con la Motor Valley dell’Emilia-Romagna. È prossima l’apertura della sede di Jakarta. Infine, stiamo lavorando a un progetto del Ministero dei Trasporti malese per il miglioramento della sicurezza stradale e la riduzione degli incidenti attraverso strumenti telematici, col supporto di Viasat Group per introdurre la tecnologia italiana nel tessuto economico malese.
I settori migliori per investire in Malesia.
La tecnologia rappresenta il core business di Verdevita, ma altri settori vincenti sono Oil&Gas, petrolchimico, telecomunicazioni, digitale, sanitario, automobilistico, produzione metalmeccanica, settore manifatturiero. La Malesia anche per il reperimento di materie prime: olio di palma, petrolio e derivati, latex.
In conclusione, cosa consiglia alle aziende italiane interessate all’internazionalizzazione?
Le esportazioni influenzano le prestazioni delle aziende, che risultano più proattive e innovatrici, e aumentano anche le loro capacità imprenditoriali. Credo sia necessario comprendere e valorizzare gli impatti positivi dei progetti di export sulle capacità di innovazione e di crescita delle aziende e del personale, poiché queste sono lo stimolo per la diffusione di una cultura globale e di una sana competitività. Le aziende italiane hanno molto da dare. Bisogna abbandonare la diffidenza e aumentare la curiosità perché non ci sono solo ostacoli, ma anche opportunità. Export e internazionalizzazione significano anche scambio di culture e crescita aziendale, non solo vendita all’estero. Questi progetti devono partire dai leader e dai driver aziendali, allora il coinvolgimento è sentito da tutti i componenti dell’azienda. Bisogna avere consapevolezza della propria realtà imprenditoriale e utilizzare anche i finanziamenti per l’internazionalizzazione, non porsi sempre in un atteggiamento di attesa. Nei prossimi anni, anche grazie ai fondi che arriveranno dall’Europa, sarà necessario formare le aziende all’export. Facciamo diventare le aziende italiane cittadine del mondo.