Origini e prospettive per l’Associazione Italia-ASEAN

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Con la nascita dell’Associazione Italia-ASEAN viene finalmente offerto al Sistema Italia uno strumento per rafforzare la sua presenza in una delle regioni del mondo che presentano maggiori prospettive di crescita.
Sono diffusamente evidenziati in questa pubblicazione i dati statistici e gli elementi di contesto che dimostrano la crescente importanza economica globale dell’ASEAN e dei dieci paesi che ne fanno parte; Stati le cui economie sono distribuite sulla scala dei redditi in modo tale che le opportunità offerte da quelli a più basso reddito si alternano con le prospettive nei restanti paesi, dalle caratteristiche tipiche delle economie emergenti a medio reddito. Il tutto in una dimensione regionale e sub regionale che costituisce l’elemento forse più decisivo. Realtà da tempo ben note presso partner tradizionali dell’ASEAN come Usa e Giappone, che sono presto stati affiancati dalla Cina e dai principali soggetti internazionali. Fra questi non manca certo l’Italia, la cui presenza, confermano le statistiche, è però suscettibile di ampi margini d’incremento, anche in virtù della spiccata complementarietà economica.
Questi dati di fatto, corroborati dalle considerazioni delle nostre Ambasciate, che guardando oltre i dati statistici registrano lo spirito prevalente nei paesi di accreditamento – in questo caso di grande dinamismo, come ho potuto io stesso constatare negli anni di servizio a Bangkok – hanno spinto il Ministero degli Esteri e della Cooperazione Internazionale a favorire lo sfruttamento di tali opportunità da parte del Sistema Italia, cercando di meglio focalizzarne l’attenzione e sistematizzarne l’azione. Al primo evento “ASEAN Awareness” del 2012 è seguito quello del 30 settembre scorso, mentre si lavorava per favorire la creazione di un organismo che operasse per accrescere la consapevolezza dell’imprenditoria italiana nei riguardi dell’ASEAN e dei suoi membri, costituendosi al tempo stesso come strumento per facilitare la nostra penetrazione nell’area.
I riscontri pienamente positivi riportati da tale esercizio, cui fin dall’inizio sono stati interessati MiSE, Agenzia ICE e Banca d’Italia, senza tralasciare le Ambasciate in Italia dei paesi ASEAN, si sono incontrati con le analoghe considerazioni maturate dal Presidente Enrico Letta e con la sua determinazione di passare senza indugi alla fase operativa: constatato nel giro di breve tempo l’interesse e la disponibilità di alcune fra le maggiori società italiane a proiezione internazionale, si è quindi deciso di dar vita all’Associazione Italia-ASEAN, con scopo societario di “favorire lo sviluppo e l’approfondimento dei rapporti e delle relazioni tra l’Italia e i paesi facenti parte dell’ASEAN”, il cui Statuto è stato depositato il 9 ottobre 2015. Enrico Letta ne sarà il primo presidente. L’Associazione ricercherà l’appoggio delle Istituzioni nazionali più direttamente impegnate nella promozione del Sistema Italia all’estero (MAECI, MiSE, Agenzia ICE, Banca d’Italia) invitandole nel Consiglio Direttivo, ma avrà profilo strettamente privatistico; concepita sulla base di rigorosi criteri di snellezza ed essenzialità, dedicherà tutte le sue risorse – derivanti dalle quote associative – al perseguimento degli scopi societari attraverso progetti specifici i quali si svilupperanno essenzialmente in due direzioni: una di carattere informativo e di sensibilizzazione, l’altra operativa. La prima componente sarà quindi diretta all’obiettivo di promuovere una migliore consapevolezza dell’ASEAN e dei suoi paesi membri e delle opportunità da essi offerte. Si pensa innanzitutto di creare un sito internet per i soci che selezioni e organizzi in maniera ragionata e rapidamente fruibile le informazioni necessarie per chi intenda fare affari con i paesi ASEAN. Predisposto ricercando la collaborazione delle Istituzioni italiane e dei singoli paesi membri oltreché della UE e dell’ASEAN, esso potrà contenere dati statistici, informazioni sulla legislazione in tema economico finanziario e commerciale, sintetici richiami ai più rilevanti sviluppi politici ed economici, aggiornamenti sullo stato dei negoziati economici e commerciali, segnalare opportunità, elenchi di contatti e professionisti di riferimento, eccetera. Essenziale sarà seguire gli sviluppi del processo di integrazione dell’ASEAN, nella consapevolezza dello speciale valore aggiunto apportato dalla dimensione regionale e sub regionale. Saranno poi lanciate azioni a più ampio raggio, stimolando innanzitutto l’attenzione di Università e Centri di Studio di politica ed economia internazionale, e – in conformità con le opportunità che si presenteranno – promuovendo convegni, manifestazioni, mostre, seminari, corsi di formazione, borse di studio, oltre che sviluppando un’attività più prettamente scientifica, anche in collaborazione con le Università e i Centri di Studio, che si coroni con la pubblicazione degli studi realizzati.
Quanto alla dimensione operativa, l’Associazione intende porsi come uno stimolo e un supporto per favorire e qualificare la presenza economica dell’Italia nei paesi ASEAN e, occorre sottolinearlo, viceversa. Gli strumenti a disposizione sono molteplici e se ne può prevedere un utilizzo modulato sulle opportunità che si proporranno. Lo strumento principale di azione sarà l’organizzazione di missioni economiche generali o di settore, autonome o al seguito delle Autorità istituzionali. Ma assai utile sarà, ad esempio, l’azione di sensibilizzazione presso le Autorità nazionali politiche ed economico/finanziarie, affinché dimostrino al loro alto livello l’attenzione con cui l’Italia guarda a quel quadrante internazionale. Si intendono poi sviluppare i segnali emersi durante i primi contatti negli ambienti bancari nazionali riguardo alla creazione di un apposito fondo per favorire gli investimenti ed esplorare e facilitare ogni esercizio che possa portare, ad esempio attraverso il coinvolgimento dei fondi sovrani molto attivi in alcuni paesi ASEAN, a investimenti nei due sensi. Sarà in questo quadro un’esigenza preliminare far conoscere l’Associazione ai soggetti pubblici e privati più influenti sia nei singoli paesi sia nelle istituzioni ASEAN, con l’obiettivo anche di acquisire soci di peso da coinvolgere negli obiettivi statutari. Un valore aggiunto, oltre che criterio da seguire con scrupolo, sarà in ogni caso quello di ricercare costantemente un raccordo con le Istituzioni nazionali e quelle UE e ASEAN, come pure degli organismi finanziari internazionali, ad iniziare dalla Asian Development Bank.

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