I rapporti tra i Paesi europei e il nuovo Premier cambogiano iniziano col piede giusto
Di Tommaso Magrini
Diventato premier della Cambogia la scorsa estate, Hun Manet sta ampliando la sua presenza sulla scena internazionale. Il figlio dell’ex premier Hun Sen è stato di recente a Davos per il World Economic Forum e si è poi recato in Francia, dove ha incontrato il Presidente Emmanuel Macron. Il viaggio a Parigi è stato visto come un successo per Manet, che è tornato con 235 milioni di dollari in accordi di sviluppo con la Francia per costruire infrastrutture energetiche e di acqua potabile e sostenere la formazione professionale in Cambogia e l’impegno a lavorare per un “partnership strategica”. Il viaggio ha inoltre evidenziato come, a vari livelli, i Paesi occidentali abbiano visto l’amministrazione di Manet, salita al potere ad agosto, come un’opportunità per migliorare le relazioni dopo quasi quattro decenni di governo del padre. I cambiamenti di tono post-elettorali non si sono limitati alla Francia. Gli Stati Uniti avevano inizialmente “sospeso” un pacchetto di aiuti da 18 milioni di dollari dopo le elezioni, che un funzionario del Dipartimento di Stato descrisse come “né libere né giuste”. Ma la decisione di sospendere gli aiuti è stata revocata due mesi dopo per “incoraggiare il nuovo governo a tener fede alle sue intenzioni dichiarate di essere più aperto e democratico”. Al forum economico di Davos, la direttrice dell’Agenzia degli Stati Uniti per lo sviluppo internazionale, Samantha Power, ha postato sui social una foto con Manet affermando che hanno discusso “dell’importanza della protezione dell’ambiente, della società civile e della lotta alla corruzione”. Manet, che ha studiato in Occidente e ha un dottorato in economia, è visto come un vero miglioramento rispetto a Hun Sen, sostengono fonti diplomatiche citate da Nikkei Asia. Certo, non mancano i punti critici ma per ora in molti sembrano disposti a sperare in un progressivo cambio di passo col nuovo leader.