Di Maria Tripodi, Sottosegretario di Stato agli Affari Esteri e alla Cooperazione Internazionale
Il 13 maggio scorso, insieme ai Ministri degli Esteri europei e ai partner dell’Asia e del Pacifico, ho partecipato – su delega del VP/On. Ministro Tajani – al II Forum Ministeriale UE-Indo-Pacifico, organizzato a Stoccolma dalla Presidenza svedese dell’UE e dal SEAE. L’iniziativa era stata avviata dalla Presidenza francese dell’UE, con l’evento del 22 febbraio 2022, a Parigi. Nel mio intervento, ho sottolineato il concreto impegno dell’Italia nel dare seguito alla Strategia UE per l’Indo-Pacifico. Ho evidenziato la nostra crescente proiezione nell’area, la cui rilevanza geopolitica, economica e demografica la pongono al centro delle complesse sfide globali in atto, aggravate dall’aggressione russa all’Ucraina. Tra queste: le minacce alla sicurezza e all’ordine internazionale basato sulle regole, la sicurezza energetica, la crisi alimentare, le (spesso devastanti) conseguenze del cambiamento climatico e lo sviluppo sostenibile. È proprio sul clima che ho voluto soffermarmi, intervenendo alla tavola rotonda “Pursuing green opportunities and overcoming global challenges”. L’Indo-Pacifico ospita alcuni fra gli Stati maggiormente esposti ai cambiamenti climatici e anche più bisognosi di energia, considerati gli elevati tassi di crescita economica e demografica. L’Italia, impegnata a ridurre le emissioni di gas serra del 55% entro il 2030 e a raggiungere la neutralità climatica entro il 2050, è al fianco di questi Paesi con numerose iniziative, tra cui: il sostegno a Vietnam e Indonesia nell’ambito dell’iniziativa del G7 “Just Energy Transition Partnership”; l’organizzazione di corsi di formazione in materia di protezione civile e sviluppo sostenibile a favore dei Paesi dell’ASEAN e del “Pacific Islands Forum” di cui l’Italia è rispettivamente Partner di Sviluppo e di Dialogo; la partecipazione, attraverso Cassa Depositi e Prestiti, all’”ASEAN Catalytic Green Finance Facility” e alle iniziative “Team Europe” a favore dell’ASEAN. Con queste e altre misure in fase di ideazione intendiamo fare in modo che nessun Paese sia lasciato indietro e che le economie emergenti dell’area siano dotate degli strumenti necessari a perseguire una crescita inclusiva e sostenibile, condizione essenziale per il mantenimento della pace e della stabilità in una regione sempre più cruciale per gli equilibri mondiali.