L’Indonesia guida la transizione ASEAN verso un’agricoltura sostenibile

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Speciale G20 Indonesia /

La sicurezza alimentare è una delle sfide del nostro tempo, ma l’ASEAN dovrà puntare su un’agricoltura sostenibile se vorrà limitare i rischi sociali e ambientali causati dal cambiamento climatico.

L’agricoltura sostenibile nel Sud-Est asiatico può essere la chiave di volta per la lotta globale al cambiamento climatico. Come sottolinea il giornalista statunitense David Wallace-Walls, “il futuro del pianeta sarà determinato in buona parte dalla traiettoria di crescita del mondo in via di sviluppo”, e le economie emergenti dell’ASEAN sono l’epicentro di questa trasformazione. Lo straordinario sviluppo demografico e la rapida urbanizzazione, l’aumento dei redditi, dei consumi, e il conseguente impennarsi della domanda di energia rendono difficilmente conciliabili interessi nazionali e imperativi di sostenibilità. Ma il Sud-Est asiatico è anche una delle regioni più vulnerabili al cambiamento antropogenico del clima. Secondo un rapporto dell’ISEAS, inondazioni, perdita di biodiversità e aumento del livello del mare sono le tre minacce percepite come più incombenti dalle comunità regionali, e per l’81,1% degli intervistati queste avranno un impatto diretto sull’approvvigionamento di cibo.

Il tema della sicurezza alimentare è una delle sfide del nostro tempo, e gli effetti della pandemia sul settore agricolo sono stati devastanti nel Sud-Est asiatico. Lo sviluppo dell’agricoltura sostenibile è infatti al centro del Comprehensive Recovery Framework, pensato dall’ASEAN per uscire dalla crisi causata dal Covid-19. Gli Stati membri hanno concordato sulla necessità di promuovere misure che tutelino le catene di approvvigionamento alimentare, essenziali per “mitigare il rischio di grandi shock, che hanno un impatto considerevole sulla società, specialmente sulle persone più povere e più vulnerabili”. 

La food security, però, deve essere promossa contestualmente ad altre iniziative di contrasto al cambiamento climatico. A questo proposito, oltre ad aver recentemente fornito una tassonomia che integrerà il linguaggio di tutti i progetti nazionali volti alla sostenibilità, l’ASEAN punta molto sulla cooperazione internazionale. Quello dell’agricoltura sostenibile sarà un punto all’ordine del giorno dell’High Level Meeting organizzato al Dubai Expo 2021, dove si incontreranno i vertici del settore privato e pubblico dei Paesi ASEAN, dell’Italia e degli Emirati Arabi Uniti, per discutere di una cooperazione futura all’insegna della sostenibilità. L’incontro si terrà il 9 dicembre a Dubai, ed è stato organizzato dal Commissariato Italiano all’Expo in collaborazione con la Camera di Commercio a Dubai e l’Associazione Italia-ASEAN. Gran parte della cooperazione climatica si svolge però a livello nazionale. Il Fondo internazionale per lo sviluppo dell’agricoltura (IFAD), ad esempio, collabora con il governo indonesiano per l’implementazione di otto progetti di sviluppo rurale sostenibile. Dal momento che il 44% della popolazione dell’Indonesia vive in aree rurali, e che l’agricoltura è la sua principale fonte di reddito, il successo dell’Agenda 2030 nel Paese è un indicatore dei progressi dell’intera regione. 

Le pratiche di produzione agricola alternative sperimentate in Indonesia sono d’ispirazione anche per gli altri Paesi ASEAN. Tali iniziative, incoraggiate dal governo di Joko Widodo, sono nate spesso dal basso. Questo perché la popolazione indonesiana è una delle più esposte agli effetti drammatici del cambiamento climatico, tra cui il rischio che buona parte delle sue città costiere finisca sepolta sotto il livello del mare. Questa condizione la rende particolarmente motivata a pensare a stili di vita, produzione e consumo alternativi. Durante la pandemia, a Giacarta ha spopolato il ricorso all’agricoltura urbana, che secondo gli esperti potrebbe rivelarsi alla causa della sicurezza alimentare, rispondendo anche alla forte pressione demografica della regione. Tahlim Sudaryanto, presidente dell’Indonesian Center for Agriculture Socio Economic and Policy Studies (ICASEPS) sotto il Ministero dell’Agricoltura indonesiano, ha lodato questi progetti. Considerando che entro il 2050 più di due terzi della popolazione globale vivranno nelle città, secondo uno studio del 2018 pubblicato su Earth’s Future, l’agricoltura urbana potrebbe produrre fino a 180 milioni di tonnellate di cibo l’anno, e fornire il 10% della produzione globale di legumi e verdure. 

Diversi progetti di agricoltura sostenibile si sono rivelati virtuosi nel Paese. L’Indonesia è la più grande economia del Sud-Est asiatico, e tre indonesiani su cinque vivono in campagna, ma il settore agricolo è la la principale fonte di reddito del 64% della popolazione che vive sotto la soglia di povertà. Quando Audria Evelinn ha fondato Little Spoon Farm, ad esempio, aveva ben in mente la situazione di precarietà in cui viveva buona parte dei suoi concittadini. Il suo obiettivo era quello di “migliorare il sistema alimentare locale in Indonesia riconciliando le relazioni tra natura, agricoltori e consumatori”. Dal momento che il cibo è una forza potente per il cambiamento, dare la possibilità ai consumatori di scegliere prodotti locali, biologici, diretti e stagionali, crea “una domanda che sostiene un’economia locale sostenibile, che dà da vivere agli agricoltori”. Ecco perché ha lanciato il suo progetto sull’isola indonesiana di Bali, dove le pressioni del settore turistico a volte divergono dalle istanze ambientaliste creando dibattito sul futuro dell’economia locale. Audria Evelinn ha voluto dare il suo contributo, progettando una piattaforma online da cui le persone possono ordinare direttamente i raccolti freschi locali. Nella sua azienda si sperimentano anche pratiche di gestione cooperativa e sistemi di reimpiego dei prodotti per risolvere il problema dello spreco alimentare. L’esperienza di Little Spoon Farm conferma che non solo sono necessarie misure di cooperazione internazionale dall’alto: il coinvolgimento delle giovani generazioni e delle istanze dal basso nella lotta al cambiamento climatico è imprescindibile se si vogliono trovare soluzioni efficaci per il futuro del pianeta.

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