La guerra in Ucraina sta cambiando profondamente le traiettorie dell’import europeo, ridefinendo il ruolo di Giacarta sotto il profilo energetico e delle risorse naturali
Le esportazioni dell’Indonesia – in particolare acciaio, carbone e olio di palma – hanno raggiunto un nuovo massimo storico a marzo, quando l’invasione dell’Ucraina ha innescato un aumento dei prezzi delle materie prime globali. Si stima un aumento dell’export del 44,36% su base annua, per un valore totale di 26,5 miliardi di dollari lo scorso marzo. La più grande economia del Sud-Est asiatico ha registrato un surplus commerciale di 4,53 miliardi di dollari, battendo tutte le stime degli economisti.
L’Indonesia – il più grande esportatore mondiale di carbone termico – in genere non effettua spedizioni in Europa, ma a causa della nuova questione geopolitica la domanda di carbone indonesiano sta aumentando in modo significativo, come affermato da Pandu Sjahrir, presidente della Indonesian Coal Mining Association. La Germania si sta già posizionando tra i migliori acquirenti europei. Entro il 2023 potrebbe diventare il secondo o terzo importatore di carbone indonesiano, dopo Cina e India.
Il numero delle spedizioni di carbone termico dell’Indonesia all’estero sta aumentando a seguito del divieto europeo sull’acquisto di carbone dalla Russia, entrato in vigore ad agosto. La Russia – il terzo fornitore mondiale di carbone – domina le vendite in Europa, ma il divieto ha anche causato l’interruzione di alcune forniture di gas russo al continente.
Ora, con l’inverno europeo alle porte e l’imminente necessità di soddisfare il fabbisogno di riscaldamento domestico, le miniere indonesiane puntano all’aumento della produzione. PT Bukit Asam – nota anche come PTBA – è stato tra i primi player locali a spedire carbone in Europa. L’azienda ha dichiarato di aver esportato 147 mila tonnellate di carburante in Italia da marzo a luglio, mentre continua la fase di negoziazione con Germania e Polonia, per penetrare questi mercati a prezzi competitivi. Bukit Asam ha prodotto 15,9 milioni di tonnellate di carbone tra gennaio e giugno, il 20% in più rispetto allo stesso periodo nel 2021. Anche Bumi Resources – il più grande produttore indonesiano di carbone per volume – punta ad aumentare la produzione di quest’anno, in seguito all’inizio delle trattative con Germania, Polonia e Italia. Anche PT Adaro Energy Indonesia si pone gli stessi obiettivi: portare la produzione di carbone da 58 milioni di tonnellate a 60 milioni nel 2022, dichiarando di aver già spedito circa 300 mila tonnellate di carbone nei Paesi Bassi e in Spagna. A causa dell’impennata dei prezzi del carbone, queste aziende stanno ottenendo anche profitti elevatissimi. PTBA ha registrato un utile netto di 415 milioni di dollari nella prima metà dell’anno, in crescita del 246% rispetto allo stesso periodo nel 2021, quello di Adaro è balzato di sette volte a 1,2 miliardi di dollari e quello di Bayan Resources si è quasi triplicato a 970 milioni di dollari. Anche i prezzi delle azioni sono nettamente aumentati da inizio anno, arrivando a un +60%.
Oltre alle miniere di carbone, l’Indonesia detiene anche le più grandi riserve di nichel del mondo. Si prevede che nei prossimi anni fornirà la maggior parte del nichel necessario alla fiorente industria mondiale dei veicoli elettrici. Il governo indonesiano sta perseguendo un programma ambizioso per incoraggiare la produzione di batterie e veicoli da parte di aziende straniere e posizionare il Paese come attore chiave del settore. I progetti di lavorazione del nichel sono per lo più guidati da attori cinesi, tra cui il gigante dell’acciaio inossidabile Tsingshan e il produttore di batterie Contemporary Amperex Technology.
Di recente, l’unità indonesiana del gigante minerario brasiliano Vale ha intrapreso tre progetti di lavorazione del nichel per un valore complessivo di 8,6 miliardi di dollari con partner importanti, tra cui il produttore cinese di materiali per batterie Zhejiang Huayou Cobalt e la casa automobilistica statunitense Ford Motor.
Il protrarsi della guerra in Ucraina continuerà ad aprire nuovi scenari per l’Indonesia, che intanto conferma il suo ruolo privilegiato per ricchezza di risorse minerarie e naturali. Una nuova sfida per le aziende estrattrici e per la domanda interna.