Il valore dell’industria di settore passerà da 300 a mille miliardi entro il 2030, ma potrebbe arrivare persino a duemila miliardi
“I Paesi del Sud-Est asiatico sono in procinto di raccogliere una fortuna economica digitale, ma la strada verso la ricchezza dipende dalla qualificazione della forza lavoro della regione”. A sostenerlo è Rich Lesser, Presidente della società di consulenza statunitense Boston Consulting Group, in una recente intervista a Nikkei Asia. La BCG prevede che il valore delle industrie digitali della regione, come l’e-commerce, passerà dagli attuali 300 miliardi di dollari a 1.000 miliardi entro il 2030. “Ma se si creano le giuste basi, questa cifra potrebbe addirittura raddoppiare fino a 2.000 miliardi di dollari”, ha dichiarato Lesser. Questa trasformazione della digitalizzazione rimodellerà intere industrie, dai settori tecnologici come il software, le telecomunicazioni e l’intelligenza artificiale a quelli come l’assistenza sanitaria, l’istruzione e l’agricoltura. “Per le aziende sarà una vera e propria trasformazione”, ha detto Lesser, “sia per stimolare la produttività che per aprire nuove fonti di crescita”. Lesser suggerisce che la regione deve dare priorità alla creazione di “capitale umano in modo significativo” per sfruttare il potenziale di crescita digitale. “La riqualificazione non consiste solo nel far lavorare le persone nell’hardware, nel software, nelle telecomunicazioni, ma anche nel far sì che gli operatori sanitari sappiano usare la tecnologia o l’agri-tech per far sì che gli agricoltori usino queste tecnologie”, ha affermato. “L’ASEAN, come altre parti del mondo, dovrà investire per migliorare e riqualificare le attuali generazioni di lavoratori e per offrire diversi tipi di apprendimento e sviluppo delle competenze ai più giovani per prepararli”. L’espansione dell’economia digitale nell’ASEAN rafforzerà la posizione del blocco nell’economia globale nei prossimi 10 anni. “È ormai una parte fondamentale delle catene di approvvigionamento con la Cina e una parte fondamentale delle catene di approvvigionamento con il resto del mondo”, ha detto Lesser, che ritiene l’ASEAN sia diventata più importante per il modo in cui sta affrontando la relazione tra Stati Uniti e Cina. “L’ASEAN non vuole essere costretta a scegliere da che parte stare… e non vuole dipendere da una relazione con la Cina escludendo altre relazioni con gli Stati Uniti e altri Paesi occidentali”, sostiene Lesser. La posta in gioco economica e politica per l’ASEAN deriva dalla sua posizione strategica, che spinge altri Paesi ad approfondire i loro legami per paura che “se non lo fanno loro, lo faranno altri e loro resteranno indietro”, ha aggiunto Lesser. “Si tratta piuttosto di un quadro di opportunità perché nel mondo attuale l’ASEAN svolge un ruolo cruciale”.