L’Australia si butta sull’ASEAN

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L’anno scorso gli investimenti diretti dell’Australia nel Sud-Est asiatico sono stati pari a 28 miliardi di dollari australiani, una cifra che Canberra vuole nettamente aumentare

Di Tommaso Magrini

Al recente summit ASEAN hanno partecipato anche diversi partner, molti dei quali hanno sottoscritto importanti accordi di cooperazione col blocco dei Paesi del Sud-Est asiatico. Tra questi c’è senz’altro l’Australia. A Giacarta, sede del vertice, Canberra ha presentato un piano economico per incrementare gli affari con l’area ASEAN, che comprende un impegno immediato di 44,7 milioni di dollari per la creazione di un nuovo “team per gli affari” australiano con sede nella regione. Il piano, intitolato “Invested: Australia’s Southeast Asia Economic Strategy to 2040” afferma che gli investimenti australiani nella regione sono “sottopesati”. Scritto dall’inviato speciale dell’Australia nel Sud-Est asiatico, Nicholas Moore, contiene 75 raccomandazioni, tra cui l’istituzione di un gruppo di lavoro per individuare e facilitare un maggior numero di investimenti reciproci. Il Primo Ministro Anthony Albanese lo ha definito “un rafforzamento del nostro impegno, atteso da tempo, che riflette la velocità della trasformazione in atto e la portata delle opportunità che ci attendono”. Canberra ha inoltre immediatamente stanziato quasi 20 milioni di dollari australiani per una Southeast Asia Business Exchange che incrementerà gli scambi commerciali, nonché 6 milioni di dollari australiani per un programma pilota di collocamento e tirocinio per i giovani professionisti della regione. “Entro il 2040, l’ASEAN sarà il quarto mercato più grande dopo Stati Uniti, Cina e India. È un’opportunità enorme per il Sud-Est asiatico, è un’opportunità enorme per l’Australia”, ha dichiarato la Ministra degli Esteri Penny Wong. L’anno scorso gli investimenti diretti dell’Australia nel Sud-Est asiatico sono stati pari a 28 miliardi di dollari australiani, una cifra che Canberra vuole nettamente aumentare. I nuovi progetti appena annunciati individuano anche alcuni settori specifici su cui si intende rafforzare i legami: agricoltura e alimentazione, risorse, transizione energetica verde, infrastrutture, istruzione e competenze, economia dei visitatori, sanità, economia digitale, servizi professionali e finanziari e industrie creative.

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