Il Sud-Est asiatico è destinato a diventare uno dei principali centri di crescita dei prossimi anni. Lo sostiene un nuovo report di Standard Chartered Bank
“Il commercio globale si sta spostando sempre più verso l’Asia, mentre emergono corridoi ad alta crescita all’interno della regione e verso nuovi mercati in Africa e Medio Oriente. Il blocco dei Paesi del Sud-Est asiatico che fanno parte dell’ASEAN è ovviamente in cima alla lista, con il commercio tra gli Stati membri del blocco destinato ad accelerare a quasi il 9 per cento annuo nel prossimo decennio”. Lo sostiene con decisione Michael Spiegel, responsabile globale del settore Transaction Banking di Standard Chartered Bank, in un commento pubblicato sul Business Times. “Se da un lato queste tendenze segnalano grandi opportunità, dall’altro le imprese si trovano ad affrontare una policrisi, ovvero un insieme di sfide interdipendenti, dall’aumento delle tensioni geopolitiche, dell’inflazione e dei prezzi dell’energia alla necessità sempre più urgente di affrontare i rischi climatici”, scrive Spiegel. Secondo l’esperto di Standard Chartered Bank, “per avere successo, le aziende devono agire ora, collegandosi a nuovi mercati per diversificare sia l’approvvigionamento che la produzione per ottenere catene di approvvigionamento più resilienti. La sostenibilità è sempre più un imperativo sia per gli investitori che per i consumatori, il che rende la conformità ambientale, sociale e di governance (ESG) più urgente che mai, non solo per le società di capitale ma anche per i loro fornitori”. Spiegel sostiene che “le aziende devono bilanciare gli obiettivi di crescita con catene di approvvigionamento resilienti e sostenibili. Devono identificare e connettersi alle opportunità di crescita, quindi eseguire un piano di crescita sostenibile e resiliente”. L’esperto di Standard Chartered Bank conclude ponendo una domanda precisa alla quale propone una risposta altrettanto precisa: “Quindi, dove saranno gli hub di crescita del futuro? Noi siamo convinti che saranno in Asia, Africa e Medio Oriente, che sono destinati a spingere le esportazioni globali da 21.000 miliardi di dollari a 32.600 miliardi di dollari entro il 2030, secondo il nostro nuovo rapporto Future of Trade di Standard Chartered Bank”.