I Paesi dell’ASEAN stanno facendo progressi nel loro impegno verso le energie rinnovabili. In questa strategia l’energia eolica sta diventando sempre più importante.
Secondo un rapporto del Southeast Asia Energy Outlook 2022, negli ultimi vent’anni la domanda di energia nel Sud-Est asiatico è aumentata in media del 3% all’anno. Si prevede che questa tendenza continui fino al 2030. Sebbene la pandemia di Covid-19 abbia rallentato lo sviluppo economico della regione, il rapporto prevede che il PIL della regione crescerà in media del 5% all’anno fino al 2030, per poi scendere a una media del 3% fino al 2050. L’energia svolge un ruolo fondamentale in questa crescita economica. Dalla metà degli anni Novanta, la regione ha fatto grande affidamento sulle importazioni di petrolio dal Medio Oriente e dall’Africa. Se le politiche attuali rimarranno invariate, le importazioni di petrolio aumenteranno. Tuttavia, le recenti impennate dei prezzi e la crisi ucraina potrebbero avere un impatto a lungo termine sull’utilizzo del gas naturale nella regione, influenzando la percezione pubblica dell’accessibilità economica e l’atteggiamento dei governi nei confronti degli investimenti in infrastrutture per l’importazione di gas.
In questo contesto, i Paesi dell’ASEAN stanno facendo progressi verso il loro impegno per le energie rinnovabili. Infatti, nel 2020/2021, hanno aggiornato i loro obiettivi NDC e hanno piani per raggiungerli entro anni specifici. Ad esempio, la Thailandia mira a ridurre le emissioni di gas serra del 20-25%, mentre l’Indonesia punta a una riduzione del 29-41% entro il 2030. Altri Paesi hanno fissato i loro obiettivi e attuato strategie per raggiungerli. Durante la COP26, 8 dei 10 Paesi dell’ASEAN hanno annunciato la loro volontà di raggiungere obiettivi netti zero, il primo entro il 2050 e il secondo entro il 2065. Per raggiungere questi obiettivi, i governi dell’ASEAN stanno diversificando le risorse energetiche rinnovabili. Tra queste, l’energia eolica sta diventando sempre più importante.
Prima del COVID-19, si prevedeva che la domanda di elettricità in Vietnam sarebbe aumentata del 10% all’anno. Secondo le previsioni, entro il 2050 la domanda dovrebbe quintuplicare il livello attuale. Pertanto, è essenziale diversificare le tecnologie per le energie rinnovabili e impegnarsi con i partner e i governi locali. Al momento, in Vietnam, il governo sta dando priorità all’energia eolica rispetto a quella solare. Con una linea costiera di oltre 3.000 km, l’energia eolica offshore offre eccellenti opportunità. Il Vietnam ha un potenziale tecnico di 599 GW, superiore a quello di altri Paesi del Sud-Est asiatico. Il governo ha intrapreso azioni tempestive per stimolare la crescita dell’energia eolica, aggiornando i meccanismi di sostegno e introducendo un modello di partnership pubblico-privato. L’impegno del Vietnam per la decarbonizzazione è promettente e l’energia eolica ha un immenso potenziale di crescita.
Tuttavia, per il momento la capacità di generazione del Vietnam non è in grado di soddisfare il suo fabbisogno energetico e l’obiettivo di emissioni nette zero entro il 2050. Vietnam e Thailandia hanno infatti fissato l’obiettivo di raggiungere l’azzeramento delle emissioni di gas serra entro il 2050. Il Laos sta cercando di capitalizzare questa domanda. La crescente domanda di energia rinnovabile nei Paesi limitrofi ha spinto il Laos ad adottare una strategia di investimento nell’energia eolica. Il Laos esporta circa l’80% dell’elettricità verso i vicini Thailandia e Vietnam, contribuendo al 30% del valore delle esportazioni. Inoltre, il Paese sta costruendo infrastrutture di trasmissione per fornire energia anche alla Cambogia.
Il Laos, un importante esportatore di energia idroelettrica in Asia, sta infatti diversificando il proprio portafoglio energetico con l’ingresso nell’energia eolica per ridurre la propria dipendenza dalle risorse idriche. In questo contesto, il Laos sta compiendo uno sforzo significativo per ridurre la sua dipendenza dall’energia idroelettrica per la produzione di elettricità. Sebbene l’energia idroelettrica rappresenti attualmente il 70% della produzione totale di elettricità del Paese, le preoccupazioni per questa dipendenza hanno spinto il Laos a passare alla produzione di energia eolica. Questo spostamento è dovuto a un paio di ragioni. In primo luogo, la produzione di energia idroelettrica del Laos di solito diminuisce durante la stagione secca. In secondo luogo, il controllo della Cina sui fiumi a monte comporta il rischio di improvvisi cambiamenti nei livelli dell’acqua, che rappresentano una minaccia per l’agricoltura e la pesca. Inoltre, nel 2018 è scoppiata una diga idroelettrica costruita da società sudcoreane e thailandesi nella provincia di Attapeu, nel Laos sudorientale, causando almeno 71 morti e oltre 6.000 senzatetto. Oggi la generazione di energia eolica è diventata un’opzione promettente per il Laos. I parchi eolici sono più efficienti dei pannelli solari, poiché le turbine possono funzionare quasi giorno e notte.
Il Paese sta attualmente costruendo un parco eolico nella regione montuosa poco popolata del Laos sud-orientale, che dovrebbe entrare in funzione nel 2025. Il progetto coinvolge diverse società, tra cui Mitsubishi Group (Giappone) e BCPG Renewable Energy Company (Bangchak, Thai Energy Group). Fornirà elettricità al Vietnam per un periodo di 25 anni. Il parco eolico Monsoon occuperà un’area estesa di 70000 ettari e comprenderà 133 turbine eoliche, diventando così uno dei più grandi parchi eolici onshore del sud-est asiatico, con una capacità di generazione di 600 megawatt. La politica energetica del Laos è orientata all’esportazione e il Paese ha già pianificato progetti eolici simili.