Il governo di Bangkok ha deciso di aderire al sempre più nutrito gruppo guidato dalle economie emergenti
Il Sud-Est asiatico è pronto a fare il suo ingresso ufficiale nei BRICS. Il 28 maggio, il governo thailandese ha approvato la presentazione di una lettera di intenti per l’adesione alla piattaforma multilaterale guidata dalle economie emergenti. Se la richiesta sarà approvata, come tutto lascia intendere, la Thailandia diventerà il primo membro del gruppo proveniente dall’area ASEAN. I BRICS erano inizialmente composti da Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica, ma a partire dal 1° gennaio 2024 hanno aderito altri cinque Paesi: Egitto, Etiopia, Iran ed Emirati Arabi Uniti. La Thailandia è attualmente inserita nella lista dei 15 Paesi che verranno presto presi in considerazione per l’ammissione. La decisione presa da Bangkok dovrebbe accelerare l’iter in vista del prossimo summit, in programma a ottobre a Kazan, Russia. “L’adesione ai BRICS rafforzerà il ruolo della Thailandia come leader tra i Paesi in via di sviluppo”, ha dichiarato Chai Wacharonke, portavoce del governo, in una conferenza stampa organizzata per annunciare il passo formale. La lettera delinea decine di vantaggi per Bangkok nell’adesione ai BRICS, uno dei quali è la possibilità di collaborare con altri Paesi del Sud globale per rafforzare la propria presenza sulla scena mondiale. La Tailandia sta d’altronde cercando di inquadrare le sue mosse di politica estera come parte di un più ampio approccio diplomatico proattivo che enfatizza il coinvolgimento di istituzioni come i BRICS e l’OCSE. Non tanto come un atto di bilanciamento tra grandi potenze, ma per promuovere i propri interessi economici e coltivare legami con una più ampia cerchia di Paesi sviluppati e in via di sviluppo. L’iniziativa thailandese è un segnale interessante perché mostra il dinamismo del cosiddetto “Sud globale”, con i Paesi emergenti impegnati a rafforzare diverse piattaforme multilaterali. Mentre Bangkok ufficializza l’intenzione di entrare nei BRICS, infatti, l’Indonesia fa passi altrettanto decisivi per l’ingresso nell’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE). L’Indonesia, che già fa parte del G20 in rappresentanza dell’ASEAN, è il primo Paese del Sud-Est asiatico a chiedere formalmente di discutere l’adesione. Nei giorni scorsi, Mathias Cormann, Segretario dell’OCSE, è stato in visita a Giacarta per dare un’accelerata al processo destinato a portare lo status del Paese a quello di una piena adesione. Cormann ha incontrato il Presidente uscente Joko Widodo per discutere i prossimi passi da compiere. Giacarta mira a ottenere la piena adesione entro tre anni.