La stretta del governo indonesiano con le piattaforme digitali

0

Tempi duri per le piattaforme online in Indonesia, con le nuove misure che dovrebbero entrare in vigore a giugno 2022 e che obbligherebbero gli operatori di sistemi internet a rimuovere contenuti considerati “illegali” dal governo in tempi record.

Quattro ore. È il tempo massimo concesso alle piattaforme digitali dal governo indonesiano per rimuovere i contenuti “illegali” su richieste etichettate come “urgenti”. Ogni altro tipo di richiesta, che potrà essere inoltrata da qualsiasi agenzia governativa, dovrà essere soddisfatta entro 24 ore. Sono queste le nuove misure che il governo dell’Indonesia starebbe finalizzando e che, secondo un report esclusivo di Reuters, dovrebbero entrare in vigore a giugno 2022. 

Le regole, che le autorità ritengono necessarie per far sì che la rete sia propriamente ripulita da contenuti “illegali”, sono tra le più rigorose a livello globale sui social media e seguono l’intensificarsi della repressione dei contenuti online che hanno allarmato gli attivisti in diversi Paesi asiatici. 

Come funzionerà nello specifico?

  • Le misure si applicheranno a tutte le piattaforme Internet e digitali classificate come “operatori di sistemi Internet”, dai giganti dei social media alle società di e-commerce e fintech, nonché alle società di telecomunicazioni.
  • Secondo quanto riferito dai funzionari di governo, le richieste “urgenti” del governo includerebbero contenuti percepiti come sensibili in aree quali “sicurezza, terrorismo e ordine pubblico, protezione dei bambini e pornografia”.
  • Dopo aver ricevuto un reclamo ufficiale, le aziende saranno multate per contenuto illecito, con multe che aumenteranno man mano che i contenuti restano sulle piattaforme, secondo tre fonti e un documento governativo esaminato da Reuters.
  • Le multe saranno determinate dal numero degli utenti locali dell’azienda target e dalla “gravità dei contenuti”. L’ammontare delle multe deve ancora essere finalizzato, ma potrebbe arrivare a milioni di rupie (1 milione di rupie = $ 69,71) per contenuto.
  • Le piattaforme che non soddisferanno le richieste del governo in più di un’occasione potrebbero essere bloccate in Indonesia e il loro personale potrebbe essere soggetto a sanzioni penali.

Le implicazioni:

  • L’Indonesia è uno dei primi 10 mercati a livello globale per numero di utenti per le società di social media, tra cui Youtube, TikTok, Twitter e Facebook, Instagram e Whatsapp di Meta.
  • Alcuni dirigenti di società online informati sui piani hanno riferito che le misure saranno difficili da rispettare, che aumenteranno i costi operativi e potrebbero minare la libertà di espressione dei cittadini del quarto paese più popoloso del mondo.
  • Le normative avranno maggiore impatto sulle società di social media, che considerano la popolazione giovane dell’Indonesia (270 milioni) come un’enorme opportunità di crescita.

Il contesto:

  • Nelle campagne elettorali presidenziali del 2014 e 2019, le piattaforme dei social media avrebbero facilitato la diffusione di rumors e “notizie false”, in gran parte rivolte all’attuale presidente Joko Widodo. Nelle rivolte seguite alle elezioni del 2019, le autorità hanno bloccato l’accesso ai social media.
  • Nello stesso anno, durante le manifestazioni in Papua, la regione più orientale del paese, le autorità indonesiane hanno interrotto l’accesso a Internet, presumibilmente per scongiurare la violenza che avrebbe potuto essere scatenata dalla rapida diffusione della disinformazione online.
  • Il regolamento ministeriale 5 (MR5), entrato in vigore a novembre 2020 con poca consultazione, richiede che tutti i servizi e le piattaforme digitali private si registrino presso il Ministero delle comunicazioni e dell’informatica e accettino di fornire l’accesso ai propri sistemi e dati come specificato nel regolamento. Coloro che non si registrano entro il 24 maggio saranno bloccati in Indonesia.
  • Lo scorso ottobre, la Corte Costituzionale ha stabilito che il blocco di Internet durante periodi di agitazione sociale era lecito.

Un confronto 

  • Rispetto alle misure proposte dall’Indonesia, le società di social media in Vietnam sono tenute a rimuovere i contenuti offensivi dalle loro piattaforme entro un giorno dalla ricezione di una richiesta dalle autorità. L’India concede alle aziende 36 ore di tempo per la rimozione, con possibili sanzioni penali in caso di mancato rispetto.
Membri attivi di recente
Foto del profilo di Alessio
Foto del profilo di Gabriel
Foto del profilo di Monika
Foto del profilo di Elena
Foto del profilo di Lorenzo
Foto del profilo di Alessandro
Foto del profilo di Cristina
Foto del profilo di Rocco
Foto del profilo di Clara Lomonaco
Foto del profilo di Redazione
Foto del profilo di Davide Gugliuzza
Foto del profilo di Anna Affranio
Foto del profilo di Ilaria Canali
Foto del profilo di Nicolò
Foto del profilo di Angelo Cangero
Chi è Online
Al momento non ci sono utenti online
Membri