Articolo di Chiara Suprani
Il Sud-Est asiatico mostra possibili sviluppi sul mercato alimentare globale. Le applicazioni per la farina di grillo potrebbero essere innumerevoli nel mercato italiano, come essere usata per far da base o da aggiunta alle barrette ai cereali, o al siero di latte in polvere
A partire dal 24 gennaio 2023, l’Unione Europea ha permesso la compravendita di prodotti a base di farina di Acheta domesticus, o più comunemente, grillo domestico. Due giorni dopo, è stata avviata la commercializzazione del Alphitobius diaperinus, ossia il verme della farina minore. Bruxelles ritiene che gli insetti siano una valida alternativa all’incremento dei costi della produzione di carne animale, sia per il loro impatto ambientale più basso, sia per il loro apporto proteico, più alto in percentuale di quello animale. Ma se le applicazioni per la farina di grillo potrebbero essere innumerevoli nel mercato italiano, come essere usata per far da base o da aggiunta alle barrette ai cereali, o al siero di latte in polvere, un’indagine della Coldiretti ha rivelato che il 54% degli italiani è contrario all’inserimento della farina di grillo nella propria dieta. Introdurre gli insetti, o novel food, nel mercato alimentare richiede requisiti specifici di etichettatura specialmente per le allergenicità, ma non solo. L’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA) è consapevole che nella fase attuale, il consumo degli insetti sul mercato europeo è limitato, ma le potenzialità e i benefici, ci sono, come i rischi, specialmente quando la normativa non è ancora definita.Date le abitudini alimentari differenti, nel Sud-Est asiatico la legislazione per il consumo di insetti è più avanzata. In Thailandia, gli insetti commestibili rientrano nel Food Act B.E. 2522 (1979), che è la legge generale che regola la qualità e l’integrità degli alimenti. Sempre a Bangkok, il 29 marzo, SPACE-F, il primo incubatore e programma di accelerazione di startup food-tech a livello globale in Thailandia, frutto di una partnership tra l’Agenzia Nazionale per l’Innovazione, Thai Union Group PCL, Mahidol University, Thai Beverage PCL e Deloitte Thailandia, ha lanciato un programma di mentorship per FoodTech startups con l’obiettivo di far diventare la Thailandia il primo hub di foodtech al mondo. Mentre ad inizio anno il Ministro del Commercio e dell’Industria internazionale Malesiano ha con successo ottenuto investimenti per un valore pari a USD$4 miliardi da tre imprese di novel food e food tech: Sea Ltd, Yondr Group and Insect. Quest’ultima è specializzata in proteine di insetti per mangimi e per acquacoltura. E intende aprire un impianto di produzione a Johor, Malesia: il primo nella regione, per soddisfare la crescente domanda asiatica di fonti alimentari sostenibili.