La politica estera indipendente di Marcos Jr

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In molti prevedevano una continuazione della linea internazionale di Rodrigo Duterte, ma con il nuovo Presidente le Filippine sono tornate “amiche di tutti e nemiche di nessuno” 

Articolo a cura di Geraldine Ramilo

Ferdinand Marcos Jr., figlio dell’ex dittatore Ferdinand Marcos, si è insediato come nuovo Presidente filippino a giugno 2022, ottenendo il mese prima una schiacciante vittoria alle elezioni. Durante la sua campagna elettorale i riferimenti alle sue intenzioni di politica estera sono state vaghe. Alcune speculazioni iniziali hanno predetto un continuamento della linea del suo predecessore, Rodrigo Duterte, di avvicinamento e collaborazione con la Cina. Ora invece, ad alcuni mesi dal suo insediamento ufficiale, Marcos Jr. sembra non avere intenzioni di sbilanciarsi troppo nel delicato confronto tra USA e Cina. 

Le Filippine, grazie alla loro posizione strategica, sono un’area di influenza contesa nella rivalità tra le due superpotenze per il dominio nella regione indo-pacifica. Da una parte, le Filippine e gli Stati Uniti hanno un rapporto privilegiato dal punto di vista economico e di sicurezza. I due Paesi hanno infatti stabilito una relazione diplomatica formale nel 1946 e hanno stretto un patto di mutua difesa nel 1951. Dall’altra parte, la Cina è oggi uno dei principali partner economici delle Filippine grazie ai suoi ingenti investimenti nelle infrastrutture domestiche filippine. Il rapporto con Pechino è stato inoltre promosso dal precedente capo di stato Duterte, il quale condusse una linea politica apertamente ostile all’Occidente ed agli Stati Uniti in modo particolare.

Alcuni episodi recenti hanno dato modo di contemplare un riavvicinamento dell’amministrazione di Marcos Jr. verso Washington. Già durante la campagna elettorale il poi eletto Presidente aveva citato l’importanza e i vantaggi che le Filippine traggono dal rapporto con gli USA. Anche dalla Casa Bianca era stato espresso l’interesse a reinstaurare la “normalità” dei rapporti tra i due Paesi interrotta con Duterte. L’attuale Presidente statunitense Joe Biden è stato addirittura il primo capo di stato estero a congratularsi con Marcos Jr. per la sua vittoria. Questo riavvicinamento agli Stati Uniti non deve però far pensare ad un venir meno del rapporto costruito con la Cina. Marcos e la sua famiglia hanno da sempre un rapporto stretto con il gigante asiatico, tanto che lo stesso presidente, dopo essere stato eletto, ha avuto una lunga conversazione telefonica con il Presidente cinese Xi Jinping, dove entrambi hanno espresso interesse a rafforzare il rapporto bilaterale.

Si prevede dunque che Marcos Jr. non prenderà per il momento nessuna posizione drastica né a favore degli Stati Uniti né per la Cina, ma manterrà una posizione collaborativa e bilanciata tra i due poli. A riprova di ciò, durante il suo primo discorso sullo stato della Nazione tenutosi nel luglio 2022, Marcos Jr. ha dichiarato le sue intenzioni di attuare una politica estera di tipo indipendente, mantenendo buoni rapporti con entrambe le potenze. Ha annunciato l’ambizione delle Filippine di essere “amiche di tutti e nemiche di nessuno”, e appellandosi poi alla generalità dei Paesi costituenti la comunità internazionale, il neoeletto presidente ha aggiunto: “Se siamo d’accordo, coopereremo e lavoreremo assieme. Se siamo in disaccordo, dialogheremo di più fino ad essere d’accordo”. 

Marcos Jr. sembra quindi essersi distaccato dalla politica anti-occidentale e fortemente anti-statunitense del suo predecessore, seguendo invece una linea di politica estera indipendente più simile a quella delle presidenze precedenti a Duterte, compresa quella del proprio padre. L’idea alla base di una politica di questo tipo è assicurarsi i massimi benefici da entrambi i poli e lasciare spazio di manovra per muoversi in base agli interessi nazionali. Marcos Jr. sembra dunque essere orientato a costruire un delicato bilanciamento tra USA e Cina, lasciando aperta la possibilità di esplorare opportunità di cooperazione su entrambi i fronti.  

Nel contesto di riavvicinamento a Washington dopo la rotture con Duterte, si inserisce la visita della Vice presidente statunitense Kamala Harris nelle isole Palawan ed il suo incontro con il Presidente filippino avvenuto nei giorni scorsi con il fine da parte degli USA di rinforzare e riaffermare i rapporti con gli alleati storici. Le Filippine rappresentano infatti un punto cruciale per l’amministrazione Biden e la sua strategia diplomatica volta a contenere le ambizioni cinesi nel Pacifico. Nonostante la vicinanza geografica di Palawan al Mar Cinese Meridionale e il messaggio implicito da parte degli USA, la visita non necessariamente costituisce una minaccia diretta alla Cina. Ma alcuni esperti filippini sono preoccupati per la posizione scomoda in cui si ritroverà il proprio Paese con Pechino e il rischio per gli interessi nazionali nel caso la contesa tra le due potenze dovesse acuirsi.

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