Italia, Asia e la botanica: una lunga storia

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Il 2020 celebra i 100 anni dalla morte di Odoardo Beccari, un botanico che ha contribuito enormemente alla conoscenza della biodiversità del Sud-Est asiatico 

Il 2020 segna due eventi importanti che collegano l’Italia ed il Sud-Est asiatico. Si celebrano i 500 anni della circumnavigazione del globo da parte del portoghese Ferdinando Magellano, con i rapporti del giovane italiano Antonio Pigafetta che descrissero agli europei le città, i popoli ed i costumi del Sud-Est asiatico. Quest’anno poi, si celebra anche il centenario dalla morte del botanico Odoardo Beccari. 

Anche se Odordo Beccari non è un nome famoso ai molti, i suoi lavori scientifici e le numerose piante descritte fanno di lui uno dei più importanti botanici tropicali a cavallo tra ottocento e novecento, sia in Italia che in Europa. I suoi scritti furono fonte di ispirazione per gli ambienti, i nomi e le avventure dei pirati di Sandokan di Emilio Salgari.

Toscano di nascita, con il Marchese Giacomo Doria, organizzarono il loro primo viaggio esplorativo nel Regno di Sarawak (Borneo) nel 1865. Il viaggio li portò nello Sri Lanka, quindi Singapore fino ad arrivare a Kuching, capitale del Sarawak. Dopo una prima permaneza, come ospiti del Rajah James Brooke, i due si spostarono sul monte Battang a circa 300 metri di altezza, cominciando da qui le loro collezioni. A questa prima spedizione ne seguirono altre, nel Sud-Est asiatico e in Africa, con altri importanti scienziati italiani. Le collezioni di Beccari si trovano oggi presso l’erbazio nazionale di Firenze, mentre le collezioni zoologiche ed antropologiche presso il Museo di Storia Naturale di Genova.

Con il centenario della morte sono state organizzate diverse iniziative in suo onore sia in Italia che nel Sud-Est asiatico. L’erbario di Firenze è prossimo ad inaugurare una mostra sulla vita e l’opera di Beccari (25 ottobre 2020 – 28 febbraio 2021). Per l’occasione verrà presentata la ristampa anastatica del libro Nelle foreste di Borneo

La città di Kuching (Sarawak) che vide il giovane ventenne affrontare le foreste tropicali, organizza ben quattro eventi di commemorazione. Il 25 luglio è stato inaugurato il ‘Beccari Discovery trail’ un percorso di 3.2 km sul monte Batang, lo stesso monte dove Beccari costruì il suo campo base (Villa Vallombrosa). A settembre verrà inaugurata la ‘Hidden Valley of the Rattans’ presso il Kubah National Park in collaborazione con il Corpo Forestale del Sarawak. Per il 2021 (eventi posticipati a causa del Covid), sono in programma una conferenza in onore di Beccari dal titolo ‘Wanderings in the Forests of Borneo’ in collaborazione con il Sarawak Biodiversity Centre ed una mostra a lui dedicata. 

Beccari scrisse i suoi racconti di viaggio nel libro: Nelle foreste di Borneo, l’opera tradotta in inglese: Wanderings in the Great Forests of Borneo, divenne l’unico best-seller scientifico italiano conosciuto all’estero. In quel libro egli scrisse che con il futuro sviluppo della Malesia, quelle foreste sarebbero state studiate da botanici locali. Oggi quegli stessi botanici lo celebrano per il suo grande contributo alla conoscenza della biodiversità. 

A cura di Daniele Cicuzza 

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