Diversi giganti del fintech indiano sono ora focalizzati sui mercati e-commerce ASEAN. Obiettivo: modellare insieme la futura infrastruttura finanziaria della regione.
I pagamenti digitali sono un fattore essenziale per la crescita della online economy: Alipay, in Cina, ha permesso nei primi anni duemila di creare fiducia e instaurare nuovi rapporti produttivi per centinaia di milioni di utenti, grazie a un semplice meccanismo di ‘paga ora, soddisfatto o rimborsato’. Diversi studi testimoniano come le piattaforme di digital payment siano stati forti catalizzatori della crescita economica cinese negli ultimi 20 anni.
L’ASEAN è ormai sede di leader internazionali del mondo dell’ecommerce B2C (vendita al dettaglio al consumatore), come Sea, Tokopedia e Grab, oltre che di una miriade di piccole entità in continua crescita.
Le azioni di Sea sono fra le più ambite nel mondo tech a livello mondiale, mentre Grab continua a evolversi in una super-app del valore stimato di oltre 40 miliardi di dollari, ed ora abbraccia virtualmente ogni aspetto della vita quotidiana dei suoi utenti.
Con ogni probabilità, nel prossimo decennio il Sud-Est asiatico completerà il suo exploit nella online economy, data la dimensione della regione, la scalabilità della sua struttura economica grazie a enormi sinergie e knowledge spillover possibili fra diversi Paesi. Ma la crescita sarà con ogni probabilità nutrita anche dall’esterno.
Per avere pieno successo ogni super-app deve saper garantire ai propri utenti, e a se stessa, delle infrastrutture finanziarie e sistemi di pagamento digitali che permettano di instaurare una importante fiducia tra attori economici.
L’India rappresenta in questo ambito un esempio di successo internazionale: dei 51 unicorni indiani, il 30% sono aziende operanti nei pagamenti digitali, sintomo che le sue industrie stanno beneficiando della presenza interna di un laboratorio leader nel fintech. Qui i pagamenti digitali sono cresciuti in soli quattro anni da 3 a 42 trilioni di rupie (2020).
È con spirito imprenditoriale che alcune scale-up finanziarie indiane fra cui Pine Labs, Zeta e Razorpay, hanno mosso i primi passi nel mercato ASEAN, acquistando piccole-medie realtà B2B e B2C. Nelle parole di Amrish Rau, CEO di Pine Labs, ‘alcuni mercati del Sud.Est asiatico sono dove era l’India circa tre anni fa: l’opportunità risiede nell’intercettare questi mercati quando ancora frammentati, dando loro una struttura finanziaria che permetta di prosperare’.
Fave, una azienda malesiana specializzata in buoni promozione nell’ecommerce, è stata rilevata da Pine Labs, mentre Razorpay sta valutando l’acquisizione di alcuni importanti player ecommerce nel food delivery: Harshil Mathur, il suo CEO, ha dichiarato che entro la fine dell’anno l’azienda investirà in due Paesi tra Vietnam, Filippine, Malesia e Indonesia, dove i mercati ‘sono simili a quelli indiani, ma al tempo stesso vi è un grosso margine di miglioramento nei pagamenti digitali’.
In ultima analisi, quindi, l’ASEAN continua a confermarsi un mercato solido proprio perché continua ad attrarre capitali dall’esterno: In aggiunta ad investimenti intra-regionali, la online economy nella regione continuerà a crescere grazie a capitali e finanziamenti provenienti da top player internazionali, siano essi legati a finanza,logistica o produttori di beni.