Prima la ministeriale dell’IPEF, poi il China-ASEAN Expo: la regione porta avanti la sua linea di neutralità e cooperazione internazionale
Editoriale a cura di Lorenzo Lamperti
La guerra in Ucraina ha acuito una tendenza che era in atto già da qualche tempo: la richiesta, implicita o meno, di scegliere “da che parte stare”. Non solo sulla Russia, ma anche in riferimento alla Cina. L’ASEAN sembra però aver scelto da tempo da che parte stare, vale a dire da quella di neutralità e pacifismo. Una strada che sta ponendo il Sud-Est asiatico, una delle regioni in più rapida crescita al mondo, al centro delle relazioni commerciali (e non) internazionali. La dimostrazione plastica arriva nel corso di questo mese di settembre, con due eventi rilevanti nel giro di una settimana. Tra l’8 e il 9 settembre i rappresentanti di Brunei, Indonesia, Malesia, Filippine, Singapore, Thailandia e Vietnam hanno partecipato a Los Angeles alla prima riunione ministeriale dell’Indo-Pacific Economic Framework for Prosperity (IPEF), la piattaforma di cooperazione commerciale lanciata qualche mese fa dagli Stati Uniti del Presidente Joe Biden. Al termine del summit, i 14 Paesi che fanno parte del progetto hanno concordato sulle linee guida fondamentali per negoziare i quattro principali “pilastri” di un futuro accordo: il commercio (compresi i flussi di dati e i diritti dei lavoratori), la resilienza della catena di approvvigionamento, l’energia verde e gli standard ambientali, le misure anticorruzione e fiscali. Da venerdì 16 a lunedì 19 settembre è invece in programma la 19esima edizione del China-ASEAN Expo e del China-ASEAN Business and Investment Summit. L’evento si svolge a Nanning, nella regione autonoma del Guangxi, con la partecipazione fisica di oltre 300 imprese e di altre duemila imprese in modalità virtuale. La Malesia, in qualità di Paese d’onore, ospiterà una serie di attività sul tema del 10° anniversario dello sviluppo di due parchi industriali (a Qinzhou nel Guangxi e a Kuantan in Malesia), chiamati ad approfondire ulteriormente gli scambi economici e commerciali e la cooperazione tra Cina e ASEAN, anche nell’ambito della Regional Comprehensive Economic Partnership (RCEP). Pechino è da tempo il principale partner commerciale dell’ASEAN. Nei primi sette mesi del 2022, l’interscambio è ulteriormente aumentato. Segnale di un legame importante per entrambe le parti. La possibilità di “aggiungere”, per altri attori internazionali, è concreta. E lo dimostra la cooperazione in fase di approfondimento tra ASEAN e Unione Europea. “Sostituire”, invece, appare molto più complicato.