Affrontare le sfide del clima e della tecnologia in un settore economico chiave
Articolo di Luca Menghini
Il settore agroalimentare riveste un ruolo essenziale nell’economia dell’ASEAN, sia come pilastro della sicurezza alimentare che come fonte cruciale di occupazione, in particolare nelle aree rurali. In una regione in cui colture di base come riso, olio di palma, frutti di mare e frutta sono centrali per la vita quotidiana, l’agricoltura sostiene milioni di persone e rimane una componente chiave del PIL di paesi come Myanmar, Cambogia e Laos. Tuttavia, con l’accelerazione dei cambiamenti climatici, le pressioni ambientali minacciano queste risorse vitali, ponendo sfide significative sia alla stabilità regionale che alla crescita economica. Il panorama agroalimentare dell’ASEAN, che è stato a lungo il fulcro dell’approvvigionamento alimentare nel Sud-est asiatico, sta affrontando pressioni senza precedenti causate dal cambiamento climatico, dalla deforestazione e dalla perdita di biodiversità.
Il Sud-est asiatico è sempre stato suscettibile a condizioni meteorologiche estreme. Oggi, ci sono modelli meteorologici sempre più irregolari, come inondazioni, ondate di calore e siccità, che interrompono i raccolti e rendono la produzione alimentare meno prevedibile. Il riso, un alimento di base per milioni di persone, è particolarmente vulnerabile alle fluttuazioni di temperatura e alla scarsità d’acqua, mettendo a rischio sia i mezzi di sussistenza che la sicurezza alimentare. Va sottolineato che l’agricoltura è un importante contributore alle emissioni di gas serra, in particolare attraverso le risaie, l’allevamento di bestiame e il disboscamento per le piantagioni. La coltivazione del riso, ad esempio, produce emissioni significative di metano, mentre l’espansione delle piantagioni di olio di palma e di altre colture porta spesso alla deforestazione e alla perdita di biodiversità. Bilanciare la necessità di nutrire una popolazione in crescita con l’esigenza di ridurre l’impatto ambientale è una sfida complessa che evidenzia la necessità di un’azione strategica da parte degli Stati membri dell’ASEAN.
I paesi dell’ASEAN stanno iniziando a riconoscere questi problemi, come evidenziato da iniziative come l’ASEAN Vision and Strategic Plan of Action for Food, Agriculture, and Forestry, che mira ad affrontare le sfide del cambiamento climatico e della sicurezza alimentare. A livello individuale, i paesi stanno implementando i propri programmi nazionali, come il progetto “One Million Hectare Low Emission Rice” del Vietnam. Attraverso questa iniziativa, il Vietnam punta a ridurre le emissioni di gas serra derivanti dalla produzione del riso del 30% entro il 2030, dimostrando come riforme agricole mirate possano contribuire sia agli obiettivi climatici che alla sicurezza alimentare. Tuttavia, la portata e l’urgenza di questi sforzi sottolineano la necessità di una maggiore collaborazione tra i paesi dell’ASEAN per mitigare in modo efficace gli impatti ambientali.
Per affrontare queste sfide, l’adozione di nuove tecnologie è sempre più riconosciuta come una soluzione valida per aumentare la produttività riducendo al contempo l’impatto ambientale dell’agricoltura. Strumenti innovativi, come droni e sensori dell’Internet delle cose (IoT), permettono agli agricoltori di monitorare la salute delle colture, le condizioni del suolo e i livelli d’acqua con una precisione senza precedenti. L’analisi dei dati e il machine learning offrono anche informazioni utili per ottimizzare l’uso di fertilizzanti e acqua, migliorando così i rendimenti e riducendo la pressione ambientale. Questa transizione verso l’“agricoltura intelligente” consente un’allocazione più efficiente delle risorse e riduce l’impronta ecologica della produzione agroalimentare. Grazie all’applicazione precisa di acqua e nutrienti, questi strumenti aiutano a stabilizzare i raccolti anche in climi volatili, rafforzando così la sicurezza alimentare. Il ruolo del settore privato in questo cambiamento, dallo sviluppo della tecnologia alla formazione, è cruciale per garantire che i piccoli agricoltori della regione possano accedere e implementare questi progressi.
L’ASEAN ha gettato le basi per risposte collaborative a queste sfide. Programmi come l’ASEAN Integrated Food Security Framework e l’ASEAN Climate Resilient Network supportano standard e pratiche agricole condivise, promuovendo la resilienza oltre i confini nazionali. La cooperazione transfrontaliera permette la condivisione delle risorse, la diffusione di tecniche agricole sostenibili e l’implementazione di sistemi di allerta precoce, essenziali per costruire capacità di adattamento in tutta la regione. Ad esempio, il Centro di Ricerca sul Clima di Singapore ha offerto di condividere i dati climatici con i paesi vicini, con l’obiettivo di migliorare la pianificazione agricola e la resilienza. Iniziative collaborative come queste dimostrano come l’integrazione regionale possa migliorare la resilienza e ottimizzare l’uso delle risorse.
Guardando al futuro, le strategie agroalimentari dell’ASEAN oltre il 2025 dovranno dare priorità alle pratiche agricole sostenibili e all’adozione di tecnologie. I governi possono costruire su iniziative già esistenti creando politiche che supportino la diffusione delle tecnologie, come l’agricoltura intelligente basata sull’IoT, che ridurrà gli sprechi e aumenterà l’efficienza dei raccolti. Inoltre, espandere iniziative come il progetto del Vietnam sul riso a basse emissioni ad altri paesi membri sarebbe un passo forte verso la sostenibilità regionale. Un quadro post-2025 che includa partenariati pubblico-privato sarà vitale per raggiungere gli obiettivi climatici del settore agroalimentare. Progetti collaborativi tra governi e settore privato possono anche fornire supporto finanziario e tecnico ai piccoli agricoltori, aiutandoli ad adottare pratiche efficienti in termini di risorse e a partecipare a mercati ambientalmente responsabili. Un maggiore coordinamento regionale e meccanismi di condivisione delle informazioni, come l’ASEAN Food Security Information System, supporterebbero ulteriormente questi sforzi, fornendo dati tempestivi sulle forniture alimentari e sulle condizioni meteorologiche.
Mentre il settore agroalimentare dell’ASEAN affronta queste sfide complesse, mantenere un equilibrio tra produttività agricola e resilienza climatica è essenziale per uno sviluppo sostenibile. L’adozione della tecnologia e la cooperazione regionale offrono percorsi per raggiungere questo equilibrio, ma il successo richiederà sforzi concertati da parte di tutti gli Stati membri dell’ASEAN. Con continui investimenti in pratiche sostenibili e un impegno condiviso verso l’azione climatica, il settore agroalimentare dell’ASEAN può continuare a garantire sicurezza alimentare, occupazione e stabilità economica per milioni di persone nella regione. Di fronte alle sfide climatiche e ambientali, l’ASEAN deve rafforzare la propria azione collettiva e promuovere un sistema agroalimentare resiliente e adattabile per tutelare il benessere delle sue popolazioni e assicurare una crescita sostenibile negli anni a venire.