Il rapporto Italia-ASEAN a una svolta

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Editoriale a cura di Benedetto Latteri

Ambasciatore d’Italia in Indonesia, Timor-Est e ASEAN
* Pubblicato originariamente su The Jakarta Post

La recente visita del Vice Ministro degli Affari Esteri italiano Manlio Di Stefano a Giacarta e la sua partecipazione al secondo incontro del Comitato di partenariato per lo sviluppo ASEAN-Italia rappresenta un progresso fondamentale verso il consolidamento delle relazioni tra l’Italia e l’ASEAN. Le ragioni che hanno portato il mio Paese alla decisione di richiedere lo status di partenariato per lo sviluppo sono evidenti a chiunque abbia familiarità con le dinamiche internazionali: l’ASEAN è un partner chiave in una regione strategica, l’Indo-Pacifico, una regione che ospita le più grandi economie in più rapida crescita e una vasta quota del commercio globale che passa attraverso le sue acque. L’ASEAN è uno degli esempi di maggior successo di integrazione regionale, nonché un fornitore affidabile di stabilità e crescita economica. Il suo contributo alla difesa della libertà di navigazione, alla prevenzione dei conflitti e alla promozione del pluralismo e della tolleranza è stato senza precedenti. Allo stesso tempo, nell’Indo-Pacifico stanno emergendo sviluppi preoccupanti: crescenti tensioni sul commercio e sulle catene di approvvigionamento, nonché un’intensa concorrenza sul fronte politico e della sicurezza. Di conseguenza, le potenze regionali e globali, compresa l’Unione Europea ei suoi Stati membri, guardano all’Indo-Pacifico con crescente attenzione, cercando di rafforzare la cooperazione con l’ASEAN, che rappresenta un ottimo quadro per disinnescare le tensioni geopolitiche. Dal primo Comitato misto Italia-ASEAN nell’aprile dello scorso anno, abbiamo negoziato intensamente le aree di cooperazione congiunta. È stato un processo lungo e impegnativo, culminato ieri con l’adozione di un documento di 62 paragrafi, le Aree di cooperazione pratica (APC). Gli APC riaffermano il nostro impegno a lavorare insieme in un’ampia gamma di campi. Il documento definisce la direzione futura del partenariato di sviluppo delineando una strategia che richiede un impegno globale e quindi uno sforzo molto significativo da entrambe le parti. Giusto per dare un’idea della profondità e dell’entità della nostra futura cooperazione, i campi della cooperazione includono pace e sicurezza, cooperazione marittima, buon governo e diritti umani, commercio, investimenti e sviluppo del settore privato, energia, alimentazione, agricoltura e silvicoltura, turismo , scienza, tecnologia e innovazione, tecnologie dell’informazione e della comunicazione, integrazione digitale e commercio elettronico, scambi interpersonali, gestione delle catastrofi e assistenza umanitaria, salute, ambiente e cambiamenti climatici, cultura, connettività e sviluppo sostenibile. Già prima dell’approvazione degli APC, l’Italia e l’ASEAN avevano lanciato o discusso una serie di iniziative in materia di patrimonio culturale, criminalità informatica, protezione ambientale, pesca sostenibile e sviluppo costiero e cooperazione spaziale. Inoltre, il 5 e 6 luglio si svolgerà a Kuala Lumpur la sesta edizione del Dialogo ad alto livello sulle relazioni economiche tra l’Italia e l’ASEAN, la prima che si terrà in presenza dall’inizio della pandemia di COVID-19. L’evento riunisce ministri, CEO e alti funzionari dell’Italia, degli Stati membri dell’ASEAN e del Segretariato dell’ASEAN con l’obiettivo di rafforzare i legami economici tra i nostri paesi. Riteniamo che questa iniziativa contribuirà a svelare le opportunità che il mercato dell’ASEAN offre ai nostri investitori ea costruire partnership economiche “win-win” con il Sud-Est asiatico. Come tutti possono vedere, la collaborazione che Italia e Asean prevedono per il prossimo quinquennio non si limiti a pochi temi o settori. Per avere successo, l’Italia e l’ASEAN dovranno impegnarsi pienamente nella loro partnership. In questo contesto, desideriamo elogiare la presidenza cambogiana dell’ASEAN per la fruttuosa collaborazione che siamo stati in grado di instaurare nel 2022. E non vediamo l’ora di lavorare con la presidenza dell’Indonesia nel 2023 con la quale, ne sono certo, continueremo a portare avanti con successo i nostri obiettivi comuni di pace e sviluppo attraverso la cooperazione e il sostegno reciproci. La presenza del Viceministro degli Affari Esteri italiano a Giacarta, soprattutto in un momento di estrema crisi in Europa, lancia un messaggio molto chiaro: l’Italia è pienamente impegnata nella regione e conta sui suoi amici dell’ASEAN per il successo della nostra cooperazione negli anni a venire.

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