L’accordo di libero scambio eliminerà il 99 per cento delle barriere doganali tra EU e Vietnam
Il 12 febbraio 2020, il Parlamento europeo ha ratificato l’Accordo di libero scambio (EU-Vietnam Free Trade Agreement, EVFTA) e l’Accordo sulla protezione degli investimenti (Investment Protection Agreement, EVIPA) tra l’Unione europea e il Vietnam.
La ratifica definitiva dell’EVFTA da parte del Consiglio europeo e del Parlamento vietnamita è prevista entro l’estate 2020 mentre bisognerà attendere la ratifica di tutti i 27 paesi UE per l’entrata in vigore dell’EVIPA.
L’accordo di libero scambio eliminerà il 99 per cento delle barriere doganali tra EU e Vietnam, stimolando il commercio in particolar modo nel settore tessile, agroalimentare e manifatturiero. Sono inoltre previste agevolazioni fiscali nei settori dei servizi e degli appalti pubblici nonché capitoli in materia di proprietà intellettuale, protezione dei diritti umani e salvaguardia ambientale.
La Commissione Europea stima che l’accordo di libero scambio incrementerà il PIL dell’Ue di 29,5 miliardi di dollari e le esportazioni verso il Vietnam del 29% entro il 2035. Il governo vietnamita stima invece una crescita del PIL nazionale del 4,6% e delle esportazioni verso l’UE del 42,7% entro il 2025.
Enrico Letta, Presidente dell’Associazione Italia-ASEAN accoglie la ratifica come “un’ottima notizia per l’industria italiana, che trova un canale di accesso preferenziale ad una delle regioni più dinamiche e più in forte crescita del mondo. Il Vietnam è il nostro secondo partner commerciale in ASEAN dopo Singapore ed è già oggi la quinta potenza economica globale e le proiezioni indicano chiaramente che entro il 2050 raggiungerà il quarto posto, dietro solamente a Cina, India e Stati Uniti”
Alessia Mosca, ex portavoce del gruppo S&D in Parlamento Europeo per gli accordi con il Vietnam e attuale Segretario Generale dell’Associazione Italia-ASEAN sottolinea come “il Vietnam è al momento il Paese ASEAN più interessante per le imprese italiane, che lì trovano un tessuto di PMI capace di dialogare con le nostre aziende e un settore industriali dinamico e aperto all’innovazione. Negli ultimi anni, l’Italia ha consolidato la propria presenza in Vietnam: nel 2019, il nostro Paese è stato il secondo fornitore europeo del Vietnam, dietro solamente alla Germania”
L’economia vietnamita cresce a tassi medi del 6% mentre nei prossimi 30 anni è prevista una crescita del 5%. Il tessuto produttivo è composto per il 96% da PMI intenzionate ad inserirsi in global value chains.
Le riforme attuate negli ultimi anni soprattutto in materia di accesso al credito e managing delle operazioni quotidiane hanno permesso al paese di aumentare il FDI del 7,4% secondo fonti della Banca Mondiale, che lo ha classificato 70esimo su 190 paesi in termini di facilità di condurre business.
L’export italiano verso il Vietnam ammontava a 1.302,42 mln. € nel 2018, con un forte focus sui settori manifatturiero, tessile ed agroalimentare.