Aumenta la cooperazione tra i Paesi del Sud-Est asiatico e piattaforme globali come il G7. E non solo. Con l’auspicio che sempre più governi seguano la “terza via” del blocco
L’Associazione delle Nazioni del Sud-Est asiatico è sempre più coinvolta nei meccanismi decisionali globali. Un esempio molto attuale è il primo storico appuntamento tra i Ministri della Giustizia del G7 e quelli del blocco regionale. In programma una riunione congiunta a luglio, con il Giappone, Paese ospitante e Presidente di turno del G7. Un analogo incontro Giappone-ASEAN è previsto negli stessi giorni. D’altronde, dopo l’inizio della guerra in Ucraina, ha acuito le distanze tra Occidente e alcuni Paesi. L’ASEAN, con la sua terza via fatta di neutralità e pacifismo, può fungere da connettore cruciale in questa fase globale. Nel Sud-Est asiatico si teme che l’uso della forza per cambiare lo status quo, come ha fatto la Russia in Ucraina, si diffonda nell’Asia-Pacifico. Ma soprattutto temono di restare coinvolti in contese alle quali non appartengono. “L’ASEAN deve rimanere indipendente e una zona di neutralità in mezzo all’acuirsi della rivalità tra Stati Uniti e Cina”, ha dichiarato nei giorni scorsi il Primo Ministro Datuk Seri Anwar Ibrahim, il quale ha sottolineato che l’ASEAN è stata costituita per promuovere la pace e la stabilità nella regione. “Questa posizione continua. Non vogliamo che la regione sia la base per una competizione militare. Questa posizione è stata abbastanza coerente, anche se rimaniamo amichevoli con tutti i Paesi”, ha spiegato. I recenti accordi multilaterali che rischiano di creare le basi di una corsa agli armamenti non sono visti di buon occhio. Nel 1995, 10 Stati membri dell’ASEAN hanno firmato il Trattato sulla zona libera da armi nucleari nel Sud-Est asiatico o Trattato di Bangkok, che designa la regione come priva di armi nucleari. Il trattato prevede anche un protocollo aperto alla firma di Cina, Francia, Russia, Regno Unito e Stati Uniti. Sinora nessuno lo ha firmato, ma finalmente si vedono i primi movimenti. Di recente, la Cina ha espresso l’intenzione di firmare il protocollo per il trattato ASEAN sulla zona libera da armi nucleari. Ma non sarà semplice far aderire tutti. La speranza del blocco è che partecipando con sempre maggiore frequenza alle piattaforme globali, il mondo scelga sempre più di seguire quella terza via che indica già da diversi anni.