Hong Kong e Singapore: modelli di sviluppo e competizione economica

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Il modello economico singaporiano è più resiliente e complicato da replicare, poiché si basa su caratteristiche uniche

Di Francesca Leva

La competizione tra Hong Kong e Singapore non è un fenomeno meramente regionale, ma piuttosto globale. Le due città, rinomati centri finanziari e commerciali, non sono solo rivali, ma riflettono altresì lo slancio economico dell’Asia. Sia Hong Kong sia Singapore ospitano alcune delle migliori università, hanno eccellenti infrastrutture e reti trasporto e attraggono turisti da tutto il mondo. In termini di business, sia Singapore sia Hong Kong hanno un sistema legale e fiscale snello, plurime opportunità di investimento e settori estremamente dinamici. Storicamente, sia Hong Kong sia Singapore sono state feroci rivali, ognuna avvantaggiata dalle proprie peculiarità. Tuttavia, a seguito dello scoppio della pandemia e delle rispettive misure governative, è nato un acceso dibattito circa la possibilità che l’età d’oro di Hong Kong stia tramontando a favore di Singapore.

 Hong Kong è rinomata per essere un’economia di libero mercato guidata da commercio internazionale e finanza, dove laissez-faire da parte del governo e tasse molto basse hanno positivamente favorito l’ambiente business.  A Hong Kong solo i guadagni generati entro la giurisdizione sono tassabili, la massima imposta sui redditi d’impresa è del 16.5% e il sistema legale è particolarmente flessibile. Parallelamente, Singapore è stata classificata come il posto più semplice dove fare business, ed è peraltro ritenuta una meta priva di corruzione. Nonostante l’imposta sui redditi d’impresa sia leggermente più alta – 17%- Singapore può altresì contare su un robusto sistema legale e una forza lavoro qualificata ed efficiente. In termini di investimenti, Hong Kong possiede uno dei più ampi stock market ed è, infatti, divenuta un importante hub IPO. Considerando lo stretto contatto con la Cina, Hong Kong origina ed intermedia 2/3 degli investimenti diretti esteri e degli investimenti in uscita da e per la Cina, ed è infatti diventata il più grande offshore hub di Renminbi al mondo. Singapore, dall’altro lato, è famosa per le generose sovvenzioni, prestiti ed incentivi che non mancano di attrarre numerose startups, angeli investitori e venture capitalists.

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Gli sviluppi recenti ad Hong Kong hanno altresì aperto nuovi spazi di competizione: in primo luogo, Hong Kong è dominata da oligopoli e cartelli, soprattutto nel settore di costruzioni, energia e supermercati, mentre Singapore è considerata più innovativa e diversificata. Inoltre le misure pandemiche – che hanno bruciato la maggior parte delle riserve fiscali – e un mercato del lavoro in crisi hanno portato circa 200.000 expats a lasciare Hong Kong: simultaneamente, Singapore ha visto un aumento nel numero di professionisti stranieri del 16%. Contestualmente alla diminuzione del 5%del numero di compagnie straniere a Hong Kong, tuttavia, le aziende cinesi che si sono recentemente rilocalizzate sull’isola sono aumentate del 18%, dando forse vita a un nuovo fenomeno. Come conseguenza della divergenza economica di cui sopra, al 2022 il PIL di Singapore era 1,7 volte superiore a quello di Hong Kong.

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Source: World Bank.

Singapore presenta a sua volta delle problematiche, quali l’utilizzo sempre maggiore della pensa capitale, l’assenza di società civile, nonché’ prezzi degli immobili e costo della vita crescentemente proibitivi. La continua competizione tra i due centri ha inoltre cominciato a coinvolgere la vita sociale e culturale: online è facile imbattersi in dibattiti circa quale delle due città abbia il miglior cibo, la migliore vita notturna, o i migliori paesaggi.

L’aspetto interessante dietro questa competizione, tuttavia, non è quale sia il PIL più alto o chi abbia livelli maggiori di FDI. È piuttosto una tematica di modelli di sviluppo ed economici differenti, che a loro volta impattano sul modo in cui Hong Kong e Singapore sono soggetti e rispondono ai pattern mutevoli della globalizzazione. Le policies adottate a Hong Kong si sono sempre più focalizzate sul rendere l’isola un ponte verso la Cina, integrandola progressivamente con l’ economia cinese. E’ a tal proposito di rilievo menzionare che il 77% delle compagnie quotate in borsa a Hong Kong provengono dalla Cina. Hong Kong si e’ sviluppata come un’economia ad alta intensità di conoscenza focalizzata sui suoi settori di punta, ossia servizi business e finanziari, che la rendono fortemente dipendente da iniezioni di capitale estero. Dall’altro lato, Singapore ha investito massivamente in ricerca e sviluppo, capitale umano e diversificazione industriale. A Singapore le multinazionali hanno un ruolo fondamentale nello sviluppo locale, attraendo talenti ed ampliando il range delle opportunità: l’economia locale è infatti più diversificata, basandosi su settori manifatturiero, servizi finanziari, dell’informazione, tech e della comunicazione. Infine, contrariamente ad Hong Kong, Singapore – uno dei membri fondatori dell’ASEAN – fa da ponte verso il sud-est asiatico, beneficiando da basse barriere commerciali e distanziandosi dalla competizione tra Cina e Stati Uniti.

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Generalmente, il focus di Hong Kong sul proprio vantaggio competitivo la espone maggiormente ai flussi commerciali e alle traiettorie della globalizzazione, in quanto le sue i settori e i servizi possono essere replicati altrove e a costi inferiori, tra cui in Cina. Al contrario, il modello economico singaporiano è molto più resiliente e complicato da replicare, poiché si basa su caratteristiche uniche, punti di forza intrinsecamente legati all’economia locale e progressi in ricerca e sviluppo stratificati, che rendono la città più resistente a traiettorie economiche sfavorevoli.

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