Tra i Paesi più colpiti del Sud-Est asiatico, l’Indonesia inizia a pianificare la ripresa.
L’Indonesia, con oltre 55,000 casi confermati al 1 di luglio, è il Paese che registra il più alto numero di infezioni da Covid-19 in ASEAN. La città più colpita è Jakarta, la capitale, nonché una delle città più densamente popolate del Sud-Est Asiatico. Diversamente da molti Paesi, l’Indonesia ha optato per un approccio diverso nell’ affrontare la pandemia. Con lo scopo di tenere a galla l’economia del Paese, il governo centrale ha deciso di non imporre il lockdown nazionale, scegliendo invece di applicare un piano di distanziamento sociale su vasta scala orientato alle regioni più colpite dal virus, come negli Stati Uniiti.
Oggi, tre mesi dopo aver implementato tale approccio, numerose provincie indonesiane, inclusa Jakarta, stanno allentando alcune restrizioni. D’ora in avanti riapriranno gradualmente gli uffici, le scuole, i luoghi di culto e i mezzi di trasporto pubblici, sebbene ancora sotto un rigido controllo sanitario. In caso di una nuova ondata di infezioni, verrà messa in pratica una strategia d’emergenza per interrompere immediatamente la riapertura.
Nonostante il governo non abbia applicato un lockdown su scala nazionale, il Paese ha comunque risentito delle ripercussioni economiche e finanziarie della pandemia. Secondo Statistics Indonesia (BPS), nel primo quadrimestre del 2020 il PIL dell’Indonesia è cresciuto solo del 3% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, il risultato più basso dal 2001. Ciononostante, secondo le previsioni dell’Economist Intelligence Unit, l’Indonesia potrebbe essere uno dei tre Paesi del G20 (insieme a Cina e India) che non subirà una recessione economica quest’anno, con una crescita del 0,2% del PIL.
Attualmente, il governo ha stanziato un totale di oltre 45 miiardi di euro come parte di un programma nazionale di ripresa economica. Tale piano sarà essenziale per sostenere il settore sanitario, aumentare la copertura degli schemi di protezione sociale, espandere i sussidi di disoccupazione, e fornire agevolazioni fiscali e crediti alle imprese. Inoltre, l’Indonesia prevede di mantenere forti relazioni bilaterali e multilaterali per combattere la crisi, non solo con altri Paesi ASEAN, ma anche con altri attori quali Cina, Giappone e Corea del Sud. Se il mercato globale dovesse riguadagnare slancio nei prossimi mesi, c’è ancora speranza per l’Indonesia di ritornare sulla traiettoria di crescita degli ultimi anni, con un aumento del 5% del PI nel 2021 secondo un report dell’Asian Development Bank.
Nonostante i tempi incerti per l’Indonesia e il mondo intero, il Paese sta facendo del suo meglio per far ripartire l’economia. Le sfide che si trova ad affrontare sono impegnative ma il dinamismo dell’economia indonesiana potrebbe aiutare a superare il momento di difficoltà. Sarà fondamentale per il Paese investire nei giovani e nel crescente settore digitale per trasformare la crisi in un nuovo periodo di sviluppo.
Articolo a cura di Rizka Diandra