Al via il vertice annuale dei Paesi del Sud-Est asiatico. Ecco quali sono i temi in agenda alla sei giorni di Vientiane
Di Emanuele Ballestracci
Tra il 6 e l’11 ottobre Vientiane ospiterà il 44esimo summit dei Paesi ASEAN, nonché l’evento politico più importante dell’anno per la regione del Sud-Est asiatico. Sono molti i dossier spinosi che dovranno essere affrontati, primi fra tutti la guerra civile in Myanmar e le tensioni nel Mar Cinese Meridionale, e non mancheranno gli incontri di alto livello con le rappresentanze dei principali Paesi partner.
La presidenza dell’ASEAN ruota annualmente e nel 2024, per la terza volta nella sua storia, è spettata alla Repubblica Popolare Democratica del Laos. Già a luglio di quest’anno si è tenuto il meeting dei Ministri degli Esteri dei Paesi membri, in cui è emersa la difficoltà del blocco nel trattare dei due temi di politica estera più sensibili. La lenta implementazione del piano di pace in cinque punti per la risoluzione della guerra civile in Myanmar e la flebile disponibilità al dialogo da parte della giunta militare ha infatti causato non pochi dissapori tra i membri ASEAN. Malesia, Thailandia, Indonesia e Singapore spingono infatti per una posizione più forte da parte del blocco per la risoluzione del conflitto mentre altri, tra cui Laos e Vietnam, prediligono un approccio meno invasivo. Anche la gestione delle tensioni nel Mar Cinese Meridionale tra Cina e, primi fra tutti, Filippine e Vietnam hanno creato divisioni. Manila e Hanoi chiedono infatti risposte più dure nei confronti di Pechino mentre altri membri preferiscono non rischiare l’aumento delle tensioni vista la preponderante presenza economica cinese nella regione.
Il tema scelto da Vientiane per la sua presidenza è “ASEAN: potenziare connettività e resilienza” e verrà sviluppato sulla base di tre pilastri: promuovere la connettività infrastrutturale; ridurre il divario di sviluppo; promuovere una maggiore integrazione economica e mobilità umana. Già durante il summit dei Ministri dell’Economia dei Paesi ASEAN tenutosi a metà settembre è stata enunciata l’importanza di rispondere alle sfide globali e regionali tramite maggiore unione e cooperazione, realizzando concretamente lo slogan “potenziare connettività e resilienza”. Il focus su questi temi rispecchia gli interessi nazionali di Vientiane che, non avendo sbocchi sul mare, necessita di una maggiore connettività regionale per passare da essere “land-locked” a “land-linked”. Già durante le due precedenti presidenze il Laos aveva posto il focus su temi simili. Il “Vientiane Action Program” e le “Vientiane Declarations”, risultato dei summit del 2004 e 2016, avevano infatti come elementi cardine il potenziamento delle infrastrutture e dell’integrazione regionale.
Altri due temi più spiccatamente di politica estera sono stati posti al centro dei lavori: il rafforzamento delle relazioni dell’ASEAN con i partner esterni e il mantenimento della centralità dell’organizzazione nell’ordine regionale in evoluzione. Il summit di ottobre sarà infatti condito da numerosi incontri con le rappresentanze delle altre potenze globali, già preceduti tra metà e fine settembre da altrettante consultazioni e riunioni preliminari. Sono infatti in agenda summit bilaterali con tutti i principali attori regionali (a partire da Cina, India, Australia, Giappone) nonché Unione Europea e Stati Uniti. Particolarmente rilevanti saranno gli incontri con i rappresentanti di Pechino, data l’importanza che ricopre la Cina per quanto riguarda gli investimenti infrastrutturali, la finanza allo sviluppo e per via delle dispute territoriali nel Mar Cinese Meridionale.
Parallelamente verrà condotto anche il 19esimo East Asia Summit (EAS), il forum annuale dei leader dell’Asia Orientale incentrato sulla cooperazione regionale e sul dialogo strategico su questioni di sicurezza, politiche ed economiche. Oltre ai Paesi ASEAN ne fanno parte Cina, Stati Uniti, Russia, India, Corea del Sud, Nuova Zelanda, Giappone e Australia.
Infine, verrà discusso il processo di adesione di Timor Est all’ASEAN in qualità di membro effettivo. Il piccolo Stato Insulare ha guadagnato lo status di osservatore ufficiale nel 2022 a conclusione del 41esimo summit ASEAN e l’approvazione “in principio” per diventare membro. Nei due seguenti summit è stata definita la roadmap per la completa adesione e nel frattempo Timor Est ha compiuto importanti sforzi per adempiere ai criteri imposti. Nonostante ciò, raggiungere tali obbiettivi richiederà cooperazione con gli attuali membri e sciogliere le riserve di Singapore e Myanmar, ancora freddi circa la sua adesione. Il 44esimo summit ASEAN sarà quindi un’occasione d’oro per Timor Est per ottenere il consenso necessario per diventare il suo 11esimo membro effettivo.