Prabowo, Ministro della Difesa e generale in pensione, è il favorito. Il suo vice è Gibran, figlio del suo storico rivale e Presidente uscente Joko Widodo
Di Tommaso Magrini
Ci siamo. Pochi giorni e si terranno le elezioni presidenziali in Indonesia. Il 14 febbraio una delle più grandi democrazie del mondo va alle urne per scegliere il suo prossimo leader. Secondo la commissione elettorale, circa 205 milioni degli oltre 270 milioni di indonesiani hanno diritto di voto e circa un terzo di questi ha meno di 30 anni. Lo scrutinio presidenziale si terrà lo stesso giorno delle elezioni parlamentari nazionali e gli elettori sceglieranno anche i rappresentanti esecutivi e legislativi a tutti i livelli amministrativi in tutta l’Indonesia.
Il favorito appare Prabowo Subianto. Genero di Suharto e già capo delle forze speciali, il generale in pensione è stato in passato accusato di essere tra i responsabili della repressione delle proteste degli studenti, delle sparizioni e degli omicidi extragiudiziali degli oppositori, delle violazioni dei diritti umani contro le minoranze di Papua e Timor Est. Dopo l’allontanamento dall’esercito e alcuni anni di autoesilio in Giordania per un tentato colpo di Stato, Prabowo è ora convinto che alle elezioni del 14 febbraio riuscirà a diventare presidente della prima economia dell’Asia sud-orientale. Negli ultimi dieci anni, per due volte Prabowo aveva tentato la corsa per il palazzo presidenziale di Giacarta, venendo però sconfitto dal riformatore Joko Widodo.
Stavolta Prabowo ci crede davvero, dopo essere entrato a far parte del governo nel 2019 come ministro della Difesa. Secondo il presidente Widodo, Prabowo è stato scelto come ministro della Difesa perché “ha una vasta esperienza in quel campo”. Come spiega Francesco Radicioni, corrispondente di Radio Radicale da Bangkok, “archiviata la posa machista da militare legge-e-ordine, ora Prabowo condivide con i suoi milioni follower su Instagram e TikTok post dai toni rilassati e accattivanti che gli hanno fatto conquistare una valanga di like e commenti entusiasti: la parola più usata online è «gemoy», un’espressione che suona come «adorabile»”.
Il vero colpo di scena, però, c’è stato quando Prabowo ha annunciato che il suo candidato alla vice-presidenza sarebbe stato Gibran Rakabuming Raka: classe 1987, giovane sindaco di una piccola città sull’isola di Giava, ma soprattutto figlio dello stesso presidente Widodo. Una mossa davvero a sorpresa, visto che in Indonesia la legge fissa a 40 anni l’età minima per correre alla vice-presidenza. Alla vigilia della presentazione dei candidati, la Corte Costituzionale ha però deciso che quel limite non si doveva applicare a quelli che hanno già vinto un’elezione locale.
E gli sfidanti? Ganjar Pranowo è il candidato del Partito Democratico di Lotta indonesiano al potere. La sua lunga carriera nel servizio pubblico, più recentemente come governatore di Giava Centrale, gli ha fatto guadagnare un seguito fuori dalla capitale Giacarta. Nei sondaggi di opinione è lui il secondo in classifica dietro Prabowo. E poi c’è la candidatura indipendente di Anies Baswedan, già alla guida del governo della capitale e per qualche mese anche ministro dell’amministrazione di Jokowi, prima di passare all’opposizione.
Anche se oggi Prabowo è considerato il favorito, gli analisti si interrogano se davvero l’ex-generale riuscirà a conquistare gli elettori che negli ultimi dieci anni hanno voluto premiare l’agenda liberale e riformista di Widodo. Se mercoledì 14 febbraio nessuno riuscirà a ottenere la maggioranza assoluta dei voti, l’Indonesia tornerà alle urne a giugno per il ballottaggio. Ad agosto, invece, la capitale si sposterà da Giacarta a Nusantara, nel Borneo: l’ultima eredità di Widodo, che spera però di vedere continuare la sua dinastia politica col figlio alla vicepresidenza.