Un viaggio alla scoperta delle perle del Sud-Est asiatico
Qualcuno potrebbe obiettare che parlare di viaggi oggi suoni quasi anacronistico. Tra frontiere bloccate e crisi sanitaria, sembrano lontani i tempi in cui si poteva acquistare un biglietto aereo online e ritrovarsi in pochi giorni dall’altra parte del pianeta. Eppure, invece di farsi prendere dalla nostalgia, è possibile approfittare di questo tempo passato a casa per posare gli occhi della mente su nuovi orizzonti a Sud-Est, scoprendo nuove mete per quando viaggiare sarà di nuovo possibile.
L’amante della natura di certo non può farsi sfuggire le spiagge paradisiache e la natura incontaminata di Filippine e Indonesia. Circondate dall’Oceano Pacifico e composte da più di 7.000 isole, le Filippine si sono guadagnate numerosi appellativi legati al turismo, settore che nel 2019 ammontava per il 12,7% del PIL del Paese (dati del Philippine Statistics Authority): capitale del Pacifico occidentale, centro dell’Asia ispanica, Perla dei Mari Orientali, capitale del divertimento, e molti altri. Le Filippine sono la meta ideale per gli appassionati di scuba diving e snorkeling: in particolare, l’isola di Cebu è una meta prediletta sia per le sue barriere coralline, sia per le grotte marine che attraggono ogni anno migliaia di fotografi da tutto il mondo. I più avventurosi si addentrano fin nella regione tribale di Sagada, oppure esplorano i siti UNESCO come le Chocolate Hills o le terrazze di riso di Batad e Bangaan, per conoscere la storia e le tradizioni dei villaggi etnici che ancora vi si trovano.
Quanto a spiagge bianchissime e atmosfere esotiche, l’Indonesia non è da meno. Bali, in particolare, è una meta sognata da più di sei milioni di visitatori l’anno, e compare in numerosi film di fama internazionale. Anche chi preferisce la quiete e i luoghi meno turistici può trovare il suo piccolo angolo di paradiso a Giava, Sumatra, o in una delle altre 17,505 isole del più grande Stato-arcipelago del mondo.
Per i viaggiatori più interessati alla cultura, Vietnam e Thailandia sono le mete che più hanno da offrire. Tuttavia, la più piccola Cambogia può fregiarsi di ospitare il più vasto sito archeologico dell’intero Sud-Est asiatico, nonché il più grande complesso religioso al mondo, Angkor Wat. Il suo nome, che in lingua khmer significa “città dei templi”, fa riferimento alla sua origine di capitale designata dell’impero: il sovrano Suryavarman II in persona la fondò per farne il centro politico e religioso della cultura khmer. Ben 1.626 km2 di templi mastodontici, divenuti un tutt’uno con la vegetazione dopo oltre 900 anni di convivenza, tanto che spesso non si riesce più a distinguere dove la roccia arenaria finisce e la radice di un albero secolare comincia. Originariamente dedicato al dio hindu Vishnu, col tempo il sito è stato convertito in un complesso buddhista, ed è oggi un simbolo così importante da essere persino rappresentato sulla bandiera della Cambogia.
Per chi non può fare a meno dei parchi a tema e delle luci sfavillanti della metropoli, Malesia e Singapore sono la scelta giusta. Sono lontani i tempi in cui i mari dello Stretto ispiravano Salgari per i suoi personaggi: oggi Kuala Lumpur, la capitale malese, è una città in pieno boom economico trascinato soprattutto dall’export di prodotti high-tech. Dati dellaBanca Mondiale riportano per il 2015 un valore del comparto pari a 57 miliardi di dollari, secondo solo a Singapore nell’intera regione ASEAN. Iconiche le Petronas Towers, le torri gemelle più alte al mondo, e il Genting Highlands Resort, una città-resort con al suo interno hotel, centri commerciali, casinò e parchi a tema, posizionata sulla cima della montagna Ulu Kali a più di 1800 metri sul livello del mare.
I più appassionati di architettura contemporanea possono prendere un treno o uno dei numerosi voli low cost e arrivare in poco tempo a Singapore. Nella città-stato potranno visitare i Gardens by the Bay, un parco artificiale di più di cento ettari parte del piano governativo di trasformare Singapore da “città giardino” a “città in un giardino”, oltre che l’Helix Bridge (un ponte a forma di molecola del DNA) e l’ Esplanade – Theatres on the Bay (il centro di arti performative). Si tratta in ciascun caso di progetti dove l’ingegno umano si fonde con la forza della natura.
La purezza di spiagge incontaminate, l’inebriante profumo dell’incenso nei templi, il caos della metropoli, e molto altro: il Sud-Est asiatico di certo sa come fare breccia nel cuore del viaggiatore più esigente.
A cura di Valentina Beomonte Zobel