L’agritech è una delle industrie più promettenti del Sud-Est asiatico. L’attivismo della ‘generazione zeta’, la crescita demografica e il cambiamento climatico impongono un cambio di regime per il settore
Il Sud-Est asiatico sta diventando un hub di riferimento per l’industria dell’agritech. Le sfide legate al cambiamento antropogenico del clima e quelle che hanno fatto seguito alla pandemia da Covid-19 hanno reso ancora più urgente la cura sostenibile delle colture. Nei Paesi ASEAN l’intersezione tra nuove tecnologie e agricoltura sembra essere la chiave per conciliare redditività del settore agricolo e la promozione di pratiche di produzione virtuose, in linea con la tutela dell’ambiente. Nel blocco delle dieci economie ASEAN queste startup del settore agroalimentare stanno spopolando. Si tratta di aziende che si occupano di fornire servizi altamente specializzati per il settore agricolo, come l’analisi dati e l’impiego di intelligenza artificiale e robotica per l’ottimizzazione e il monitoraggio dei raccolti. Queste attività stanno riscuotendo un enorme successo in ASEAN, attraendo così anche i generosi finanziamenti di venture capital e investitori stranieri.
Temasek Holdings, ad esempio, ha lanciato questa settimana l’Asia Sustainable Foods Platform per canalizzare finanziamenti in aziende agricole specializzate nella produzione di proteine alternative. L’investitore singaporiano mira così a “supportare le imprese locali e regionali nell’innovazione, nella crescita e nella commercializzazione” di prodotti alimentari sostenibili. Il Vietnam, d’altro canto, ha un settore agroalimentare altamente inefficiente. “Oltre il 50% dell’acqua viene sprecato a causa di un’irrigazione eccessiva” ha osservato il co-fondatore e direttore strategico di MimosaTek, Nam Dang, “fino al 60% del fertilizzante non viene assorbito dalle colture che defluiscono e distruggono l’ambiente (…) e vengono persi oltre 700 milioni di dollari USA in opportunità di esportazione a causa dell’uso eccessivo di pesticidi e prodotti chimici”. Secondo gli esperti, ciò è dovuto al fatto che gli agricoltori non conoscono l’entità della domanda né le condizioni sanitarie delle colture. MimosaTek ha messo a punto un servizio che si basa sull’internet of things (IoT), raccoglie dati sulle colture e gestisce le attrezzature da remoto attraverso un semplice cloud.
A trainare sfida sull’alimentazione sostenibile sono soprattutto i giovani della Gen-Z (generazione zeta), anche nel Sud-Est asiatico. Si tratta di una delle generazioni più attente alle questioni sociali e ambientali che caratterizzano il nostro secolo. Secondo Christine Gould, fondatrice e amministratore delegato della Thought For Food Foundation (TFF), i giovani sono alla ricerca di “nuovi concetti alimentari”. “Vogliono cibo che sia accessibile”, ha affermato, “ma che sia prodotto eticamente e in modo sicuro sia per i consumatori che per l’ambiente”. Gould ha parlato in occasione della sigla di un memorandum d’intesa tra TFF e il Malaysian Global Innovation and Creativity Center (MaGIC), un’agenzia del Ministero della Scienza, della Tecnologia e dell’Innovazione, e altri partner. “È una celebrazione della rinomata cultura del nostro Paese di cibi deliziosi e diversificati e della crescente leadership della nostra regione nell’innovazione tecnologica”, ha dichiarato un membro di TFF di origini malesi.
Nel prossimo decennio l’industria agroalimentare asiatica subirà diversi cambiamenti. Dalla crescita della domanda dovuta al boom demografico previsto per i mercati emergenti locali, alle conseguenze del cambiamento climatico e del degrado ambientale. Secondo il rapporto The Asia Food Challenge, l’Asia raddoppierà la sua spesa totale per il cibo nel prossimo decennio, da 4 trilioni di dollari nel 2019 a oltre 8 trilioni di dollari entro il 2030, e per allora i consumatori asiatici spenderanno più del doppio di quanto spendono oggi per consumare cibo di qualità. Più numerosa, più attenta alle questioni ambientali e più ricca: la popolazione del Sud-Est asiatico rappresenterà un’occasione per gli investitori stranieri alla ricerca di un settore promettente nei floridi mercati dell’area.Dalla congiunzione tra l’industria più antica di tutte, quella agroalimentare, e le realtà più all’avanguardia della scena tech, emergeranno nuove opportunità economiche per il blocco del dieci Paesi ASEAN. E non potrà essere altrimenti: una ‘generazione zeta’ attenta a questioni socio-ambientali, il boom demografico previsto entro il 2030 e le urgenze legate al cambiamento climatico saranno i vettori di questo incipiente sviluppo.