Le eccellenze italiane attirano nuovi consumatori nel Sud-Est asiatico
A seguito dell’incontro del 13 ottobre riguardo le nuove opportunità per la filiera agro-alimentare dell’Emilia-Romagna in ASEAN, è emerso, con un certo grado di consenso, quanto i Paesi della regione siano affascinati dal marchio “Made in Italy” e dal nostro Paese.
Il nuovo trattato di libero scambio con il Vietnam, entrato in vigore il 1° agosto, promuove nuove possibilità di interazioni commerciali tra le due regioni e sottolinea la crescente attenzione che il Paese ha mostrato nei confronti dei prodotti italiani. A tal proposito, la creazione di accordi di libero scambio tra UE e ASEAN sarebbe utile a eliminare fenomeni di Italian Sounding. Si tratta di una pratica abbastanza diffusa da parte delle aziende estere che hanno l’obiettivo di attrarre nuovi consumatori proponendo loro delle riproduzioni delle eccellenze enogastronomiche italiane.
La Dott.ssa Formentini, addetta all’ASEAN Desk presso la Commissione Europea, ha spiegato come riconoscerle, riservando particolare attenzione ai mezzi di identificazione quali i marchi IGP (Indicazione Geografica Protetta) e DOP (Denominazione di Origine Protetta). L’Italia è il Paese europeo con il maggior numero di prodotti agroalimentari a Denominazione di Origine Protetta e Indicazione Geografica Protetta riconosciuti dall’Unione Europea, per un totale di 299 prodotti, e ancora oggi ci sono prodotti che continuano a ricevere gli ambiti riconoscimenti, uno su tutti l’Olio Lucano che fa salire a 18 i prodotti d’eccellenza della Basilicata.
I Paesi ASEAN non sono indifferenti a questi traguardi e mostrano un grande interesse nei confronti dei prodotti agro-alimentari di origine italiana, anche in virtù della loro rinomata reputazione a livello internazionale. Tuttavia, è bene non sottovalutare i rischi legati al libero commercio sui beni sostituti. L’apertura delle barriere e la crescente importazione di merci possono avere delle conseguenze negative sui prodotti autoctoni appartenenti alle medesime catene di produzione. Basti pensare alle opinioni che circolavano nel 2017 circa le conseguenze dell’esportazione di mozzarelle di bufala dall’Italia sul commercio dei formaggi freschi in Canada o la possibile imitazione del celebre latticino campano successivamente all’entrata in vigore del CETA. Si tratta di tutele che devono essere garantite anche ai prodotti IGP e DOP provenienti dall’Emilia-Romagna. La regione, infatti, ha mostrato grande interesse per cogliere le opportunità derivanti da eventuali accordi di libero scambio, al fine di ampliare la propria rete di contatti commerciali e garantire una ripresa agile delle aziende dopo la crisi innestata dalla pandemia da Covid-19. Gli imprenditori stanno dimostrando una grande capacità di reazione nei confronti di questo momento critico e un forte senso di apertura nei confronti di una regione del mondo in costante sviluppo.
L’ASEAN è una delle poche aree del globo ad aver mostrato prontezza nella gestione dell’emergenza sanitaria e si rivela similarmente disposta a mettersi in contatto con nuovi interlocutori. Si è, infatti, tenuta il 9 agosto in Thailandia la fiera “Food and Hotel” organizzato da Bellavita Expo con la partecipazione della Camera di Commercio Italo-Thailandese. Si tratta della principale fiera commerciale nei settori dell’ospitalità e della gastronomia in Thailandia e nel Sud-Est asiatico, durante la quale sono stati descritti e pubblicizzati i migliori prodotti di food and beverage italiani per oltre 29.000 professionisti del settore. L’evento ha voluto dare un impulso deciso per segnalare la crescita del settore alimentare e dell’ospitalità in Thailandia, con l’auspicio di offrire opportunità eccezionali alle imprese Italiane di arricchire le proprie conoscenze con professionisti del settore, promuovendo le proprie imprese sul territorio.
Gli ultimi sviluppi pongono, dunque, delle previsioni ottimistiche circa la popolarità dei prodotti di origine italiana e fanno ben sperare sul progredire delle relazioni commerciali tra UE e Sud-Est asiatico, nonchè sulla diffusione delle eccellenze enogastronomiche italiane nel mondo.
A cura di Hania Hasim