L’accordo di libero scambio è stato ufficialmente ratificato da Ue e Vietnam. Quali conseguenze avrà per l’Italia?
Il 30 Marzo 2020 è stata approvata dal Consiglio dell’Unione europea la sottoscrizione degli accordi commerciali e di investimento tra Ue e Vietnam. Oggi invece, è arrivata l’approvazione della controparte vietnamita, che ha dato il via all’accordo commerciale più ambizioso che l’Ue abbia mai concluso con un Paese in via di sviluppo. L’accordo non solo rilancia il commercio internazionale in un momento delicato, ma offre anche concrete opportunità e vantaggi alle aziende disposte a investire nel commercio con il Sud-est asiatico. L’EU-Vietnam Free Trade Agreement è il secondo accordo dell’Unione con un Paese ASEAN, dopo quello con Singapore del novembre 2019.
Secondo uno studio della Commissione Europea infatti, entro il 2035 l’accordo farà crescere le esportazioni dall’Ue verso il Vietnam del 29%, per un valore superiore a 8 miliardi di euro. Inoltre, potrebbe contribuire alla creazione di 116.200 posti di lavoro in Europa. Numeri considerevoli, che saranno raggiunti attraverso una prima eliminazione del 65% dei dazi vietnamiti sui prodotti provenienti dall’Ue, fino ad arrivare ad una eliminazione complessiva del 99% entro 10 anni. Oltre all’eliminazione dei dazi, l’accordo ruota attorno ad alcuni altri punti fondamentali per i paesi UE: la riduzione delle barriere non tariffarie, attraverso l’adozione di standard europei e internazionali; l’accesso senza precedenti per le imprese europee al mercato vietnamita degli appalti pubblici e dei servizi; la ratificazione di convenzioni internazionali sul rispetto dei diritti dei lavoratori e sulla salvaguardia dell’ambiente.
Per quanto riguarda l’Italia, l’accordo potrebbe rivelarsi particolarmente vantaggioso. Dati ISTAT e Confindustria confermano che finora il nostro Paese ha un deficit commerciale con il Vietnam, importando beni, nel 2018, per 2,5 miliardi di euro, a fronte di 1,3 miliardi di esportazioni. Tra le ragioni del deficit vi è sicuramente l’alta percentuale di dazi applicata ai prodotti europei, che rappresenta un freno anche per le 4.400 imprese italiane che esportano in Vietnam (principalmente PMI). L’abbattimento dei dazi e l’apertura del mercato vietnamita porteranno grandi benefici a diversi settori dell’export italiano, come la meccanica, l’automotive, il tessile, il comparto farmaceutico, e la filiera vinicola e agroalimentare.
L’ Accordo, infatti, riconosce la tutela di 169 Indicazioni Geografiche europee. Le IG italiane sono 38 e tra queste spiccano: Aceto Balsamico di Modena, Asiago, Bresaola della Valtellina, Gorgonzola, Grana Padano, Mozzarella di Bufala Campana, Prosciutto di Parma e di San Daniele, Prosecco, Franciacorta. La lista è soggetta a revisione continua e a un possibile ampliamento.
L’accordo rappresenta una ventata di aria fresca, in un contesto nel quale il commercio internazionale ha subito più duramente il colpo dell’emergenza Covid-19. L’augurio è che l’Accordo possa non solo costituire un’opportunità per le imprese, ma anche che costituisca una nuova tappa nel raggiungimento di una intesa vasta e ambiziosa tra Unione Europea e ASEAN.
Articolo a cura di Valentina Beomonte Zobel.