Dal commercio alle politiche green, i due blocchi sono destinati ad approfondire la cooperazione nel 2023
Accordi di libero scambio, commercio e investimenti, transizione energetica e politiche green. Sono tanti i punti sui quali l’Unione Europea e l’ASEAN si muovono nella direzione di un ulteriore rafforzamento dei rapporti. L’Indonesia, Presidente di turno del blocco delle nazioni del Sud-Est asiatico per quest’anno, ha già dimostrato la ferma intenzione di impegnarsi a fondo per implementare o favorire nuovi accordi di natura commerciale con l’Europa. La prima intenzione è quella di completare l’Accordo di partenariato economico globale Indonesia-UE (IEU CEPA). Data la completezza e l’alto livello di ambizione dello IEU CEPA, che copre 16 aree di negoziazione, si tratta di un compito arduo ma su cui Giacarta punta molto. Il tredicesimo ciclo di negoziati, convocato dal 6 al 10 febbraio, è stato un primo banco di prova per verificare le prospettive di completare l’accordo entro la fine del 2023. E la sensazione è che si farà di tutto per farcela. Singapore e Vietnam hanno già attuato accordi commerciali con l’UE. Una conclusione positiva dello IEU CEPA stimolerebbe la Thailandia, la Malesia e le Filippine a riprendere i negoziati per accordi simili. Come sottolineato da The Diplomat, gli accordi di libero scambio bilaterali tra l’UE e i Paesi ASEAN fungeranno poi da tasselli per un futuro accordo UE-ASEAN, che farà ingranare una marcia ancora più alta nei rapporti tra i due blocchi. C’è poi il capitolo delle politiche ambientali. Il Green Deal europeo è considerato tra le principali priorità dell’Unione Europea nella strategia 2023 sull’ASEAN e sull’Indonesia. I Paesi del Sud-Est asiatico stanno facendo sul serio sugli obiettivi della transizione energetica, ma restano alcuni ostacoli da superare. In particolare le regole dell’UE sull’assenza di deforestazione, accolte negativamente da Indonesia e Malesia, i due maggiori produttori mondiali di olio di palma, che le hanno giudicate “discriminatorie” nei confronti dei Paesi in via di sviluppo. L’UE ha però rassicurato che è determinata a risolvere la questione diplomaticamente, complimentandosi anzi con Giacarta per i progressi: “I risultati ottenuti dall’Indonesia per fermare la deforestazione sono notevoli. La data limite è stata fissata al dicembre 2022 e non sono previste sanzioni per quanto accaduto in passato”, ha dichiarato recentemente l’Ambasciatore dell’UE a Giacarta, Vincent Piket. Tutte le parti sembrano intenzionate a risolvere qualsiasi dubbio per rafforzare ancora di più la cooperazione tra i due blocchi. A tutti i livelli.