I Paesi ASEAN crescono rapidamente sul fronte digitale, ma allo stesso tempo cercando di tenere sotto stretto controllo la vita su internet dei propri cittadini
Nel campo della tecnologia e della digitalizzazione vari governi dei Paesi ASEAN hanno due obiettivi che competono tra loro. Da una parte promuovono e sostengono una maggior digitalizzazione, soprattutto in un’ottica di espansione delle proprie economie. “Essere al passo con i tempi” dal punto di vista della digitalizzazione è un requisito fondamentale per queste economie in crescita. Dall’altra parte però c’è una forte tendenza di alcuni governi nel limitare l’accesso a internet alla popolazione.
Dimostrazione concreta di questo comportamento la si può trovare nell’esempio del Vietnam. L’economia del Vietnam è in forte crescita; le esportazioni vietnamite nel primo trimestre del 2022 sono cresciute del 12.9 percento rispetto all’anno passato. Per sostenere questa forte crescita è necessaria una modernizzazione dei sistemi di digitalizzazione del Paese. Per questo motivo il primo ministro vietnamita Pham Minh Chinh il mese scorso ha avuto diversi incontri con rappresentanti di compagnie come Apple, Google e Facebook. In realtà, il rapporto tra il governo vietnamita e questi colossi della tecnologia è tutt’altro che semplice e lineare. Da una parte, infatti, il mercato del Vietnam è una grande fonte di guadagno per queste compagnie tech. Dall’altra parte però, esistono paletti che spesso vengono imposti alle società digitali internazionali e le restrizioni di accesso alle piattaforme digitali.
Secondo quanto scritto dal giornalista Lien Hoang in un articolo su Nikkei Asia le stesse società che il Primo Ministro vietnamita Phạm Minh Chính ha incontrato nella Silicon Valley stanno facendo attività di lobbying in Vietnam per evitare ulteriori restrizioni nel campo digitale. Infatti, l’amministrazione vietnamita vorrebbe apportare delle modifiche ancora più stringenti al Decreto 72 che regola la gestione, la fornitura e l’utilizzo di servizi Internet, informazioni e giochi online. Le novità più stringenti sarebbero due. La prima riguarda l’introduzione di multe nel caso un contenuto non considerato idoneo dal governo vietnamita non venga bloccato dalle piattaforme online nel giro di 24 ore. La seconda novità sarebbe quella di imporre alle società di archiviare i dati raccolti online in Vietnam entro i confini nazionali. Questo provvedimento introdurrebbe dunque il divieto di trasferire questi dati fuori dai confini dello Stato. Hanoi è pronta a fare affari con le grandi compagnie tech ma vuole allo stesso tempo mantenere un saldo controllo sulla vita digitale dei propri cittadini.
Il problema della libertà in rete non è presente solo in Vietnam, ma è un problema più generalizzato e rilevante in altri Paesi dell’ASEAN. Come si può vedere dal grafico riportato in basso, molti Paesi del Sud-Est asiatico non ottengono punteggi elevati nel grado di “libertà di Internet” (internet freedom). Il Myanmar si attesta penultimo tra i Paesi asiatici con un indice di libertà di internet di 17, solo 7 punti in più rispetto alla Cina. Il Vietnam si aggiudica invece un indice di libertà di internet di 22 su 100, rappresentando il terzultimo Paese in Asia in termini di libertà digitale. Anche Thailandia e Cambogia non raggiungono indici molto elevati di libertà dei propri cittadini in rete. Dall’altra parte le Filippine con uno score di 65 su 100, che viene valutato dunque come il Paese in cui i cittadini hanno più libertà di usufruire liberamente delle piattaforme digitali. Per avere un metro di paragone stati come Italia, Francia, Germania hanno una “internet freedom” index intorno al 76-78 su 100. In generale, come dichiarato da vari esperti, pesanti restrizioni nel contesto delle piattaforme digitali potrebbero in futuro dimostrarsi estremamente controproducenti e contraddittorie rispetto all’obiettivo di molti Paesi ASEAN di sviluppare delle economie digitali. Per questo è probabile che il tema della “internet freedom” sarà di estrema importanza per i Paesi del Sud-Est asiatico nei prossimi anni.