Cooperazione sì, contrapposizione no

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La maggior parte dei Paesi dell’ASEAN hanno aderito al lancio dell’Indo-Pacific Economic Framework di Biden. Ma dicono no alla logica di scontro tra blocchi

Ci sono tutti tranne tre. Solo Myanmar, Cambogia e Laos non fanno parte dell’Indo-Pacific Economic Framework for Prosperity (IPEF), il programma di cooperazione lanciato dal Presidente degli Stati Uniti Joe Biden da Tokyo, durante il suo viaggio in Asia. Malesia, Singapore, Indonesia, Filippine, Brunei, Vietnam e Thailandia hanno invece aderito insieme anche a India, Giappone, Corea del Sud, Australia e Nuova Zelanda in un gruppo che comprende il 40% del PIL mondiale. Il programma intende rafforzare le catene di approvvigionamento e la collaborazione tra i partner, in particolare nei settori del commercio digitale e della transizione energetica con un focus sullo sviluppo delle energie rinnovabili. I Paesi del Sud-Est asiatico hanno chiarito più volte che vorrebbero vedere un maggiore impegno degli Stati Uniti sotto il profilo commerciale e in passato hanno espresso la loro frustrazione per il ritiro di Washington dal Partenariato Trans-Pacifico (TPP) da parte dell’ex presidente americano Donald Trump nel 2017. L’amministrazione Biden non ha mostrato interesse a tornare al patto, il cui “problema principale” era la mancanza di sostegno da parte del Congresso. Allo stesso tempo la Casa Bianca prova a convincere l’ASEAN, attraverso l’IPEF, che gli USA sono pronti a fare la loro parte per sostenere lo sviluppo commerciale, infrastrutturale, ambientale e digitale della regione e contenere l’impatto economico della guerra in Ucraina. Eppure, l’amministrazione Biden ha chiarito preventivamente che non si trattava di un accordo di libero scambio e che dunque la cornice non porterà a un abbassamento delle tariffe sulle importazioni. La neutralità dell’Associazione è stata comunque ribadita ed esemplificata dalle parole con cui il Premier di Singapore, Lee Hsien Loong, ha annunciato l’adesione al programma lanciato da Biden. “L’Asia non ha bisogno di un equivalente della Nato”, ha dichiarato Lee riferendosi anche al summit del Quad. E ha chiarito la volontà inclusiva del Sud-Est asiatico chiedendo contestualmente al lancio dell’IPEF il via libera all’ingresso della Cina nel TPP. Cooperazione sì, contrapposizione no.

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