I giganti tecnologici cinesi e statunitensi guardano ai mercati emergenti dell’area ASEAN, investendo ingentemente nel settore dell’archiviazione dati.
Per i giganti tecnologici cinesi e statunitensi nessun luogo è più promettente del Sud-Est asiatico. La regione ospita economie in rapida crescita e un mercato dei consumatori che conta quasi 700 milioni di persone. Il processo di digitalizzazione in rapido sviluppo è decollato con la pandemia da Covid-19, creando le condizioni favorevoli per i protagonisti dell’e-commerce locale di prosperare e attrarre investimenti stranieri. Anche alcuni fattori esogeni contribuiscono a rendere attraente l’investimento nel settore tech asiatico, tra strette normative per le aziende in Cina e opportunità di guadagno che spingono le multinazionali statunitensi a espandersi sempre più “a Est”.
I tech titans cinesi Tencent e Alibaba sono state tra le prime aziende straniere a supportare l’incipiente crescita dell’e-commerce nella regione, con investimenti in Sea Limited e Lazada. Sea Ltd., ad esempio, è il fiore all’occhiello del Sud-Est asiatico. Grazie all’entusiasmo dei finanziatori stranieri per le opportunità offerte dalla regione, si è recentemente guadagnata circa 6 miliardi di dollari in nuovi fondi. Si tratta di una società quotata del settore dei giochi, della finanza e del commercio digitale. A inizio settembre ha stipulato un accordo con la cinese Tencent Holdings Ltd., che ora ne detiene il 23%. In effetti non è un momento facile per le aziende del settore in Cina, dove una stretta sulle regolamentazioni ha comportato una forte riduzione del loro spazio di manovra. Secondo The Economist, con l’ultimo intervento del 17 agosto le autorità cinesi hanno rilasciato bozze di misure antitrust che danneggerebbero i modelli di business dei giganti nazionali Alibaba e Tencent. I mercati esteri rappresentano una quota relativamente piccola delle vendite di questi gruppi cinesi, con percentuali troppo basse perché venga pubblicato il resoconto di una ripartizione geografica. Ma se tutto continua nella direzione intrapresa, le circostanze sembrano suggerire che il Sud-Est asiatico giocherà un ruolo di primo piano nel processo di espansione delle aziende cinesi.
Le opportunità offerte dai mercati digitali in rapida crescita del Sud-Est asiatico non sono sfuggite neanche agli investitori statunitensi. Un’industria particolarmente competitiva, in cui si gioca molta parte dell’agonismo finanziario tra Cina e Stati Uniti, è quello del cloud computing. Si tratta del settore che fornisce servizi di elaborazione e archiviazione dei dati: una funzione di vitale importanza sia per piccole e grandi aziende che per le istituzioni governative del terzo millennio. Secondo gli esperti, la dimensione totale del mercato del cloud nella regione è ancora modesta, con meno di 2 miliardi di dollari l’anno, ma il dato incoraggiante è che risulta cresciuta di oltre il 50% nel 2020 e che non sembra mostrare alcun segno di cedimento. Nel settore sono già impegnati Amazon, Google, Microsoft. Facebook ha recentemente investito nella costruzione di un’imponente struttura di 170.000 metri quadrati nella periferia di Singapore, che ospiterà il primo data center personalizzato di Zuckerberg in Asia. Ma non è l’unica: il sistema politico stabile, l’abbondanza di lavoratori del settore tecnologico altamente qualificati e le sue infrastrutture super sofisticate rendono Singapore riferimento affidabile per i grandi protagonisti della tecnologia che puntano ai servizi cloud. Amazon, dal canto suo, è ancora il leader globale indiscusso tra i fornitori di questi servizi di archiviazione: i suoi Amazon Web Services (AWS) controllavano oltre il 30% del mercato mondiale nel secondo trimestre del 2021, secondo gli esperti. Attualmente si sta espandendo, grazie alla costruzione di infrastrutture a Giacarta, in Indonesia, che dovrebbero essere operative entro la fine del 2021 o all’inizio del 2022, secondo Nikkei Asia.
I colossi digitali cinesi e statunitensi cavalcano l’antagonismo delle due superpotenze mondiali. Tra fattori di attrazione, come il mercato digitale in espansione e il promettente potenziale demografico, e fattori di spinta del paese d’origine, come il rinnovato zelo normativo promosso dalle autorità cinesi, il Sud-Est asiatico è destinato rappresentare il terreno di scontro della competizione tecnologica globale, guidata da Cine e Stati Uniti.