Marco Clemente (Manila), Massimo Rustico (Kuala Lumpur) e Mario Vattani (Singapore) sono i nuovi ambasciatori italiani in area ASEAN. Ecco chi sono
Cambiano gli Ambasciatori in tre sedi italiane in Paesi ASEAN. Massimo Rustico è stato scelto per la sede di Kuala Lumpur, Marco Clemente per quella di Manila e Mario Vattani per Singapore. Ecco una loro breve biografia.
L’Ambasciatore Massimo Rustico, classe 1958, entra in diplomazia nel 1987 dopo la laurea in economia e commercio presso La Sapienza di Roma. Inizia la carriera nel 1989 come secondo segretario commerciale ad Al Kuwait per poi trasferirsi, nel 1991, alla Rappresentanza permanente d’Italia presso l’Onu a New York. Nel 1994 è chiamato alle funzioni di Console a Teheran e, dopo la soppressione del Consolato, è destinato in Ambasciata con funzioni di Primo segretario. Poi si sposta al Consolato Generale di Houston, dove diviene Console generale nel 2002. Dal gennaio 2006 è Console Generale ad Istanbul. Promosso Ministro plenipotenziario nel 2009, dal marzo 2010 è nominato Coordinatore per l’internazionalizzazione delle imprese italiane operanti nel settore delle costruzioni e dei grandi lavori. Nello stesso anno viene assegnato temporaneamente presso l’Associazione Nazionale Costruttori Edili (A.N.C.E.). Passa poi alle dirette dipendenze del Direttore Generale per la Promozione del Sistema Paese, mantenendo il medesimo incarico presso l’A.N.C.E. fino al 2015. Infine, assume le funzioni di Ambasciatore Straordinario e Plenipotenziario d’Italia in Ungheria il 14 novembre 2016. Ora l’approdo in Malesia: ancora una volta, come gli è già capitato in Kuwait, Iran e Turchia, svolgerà le sue mansioni in un Paese a maggioranza musulmano.
L’Ambasciatore Marco Clemente, classe 1959, si laurea alla LUISS di Roma ed entra in diplomazia nel 1985. Assegnato inizialmente alla Direzione Generale Emigrazione, viene destinato a Canberra come primo segretario di legazione. Nel settembre 1990 è a Caracas con funzioni di Console. Diventa Consigliere di legazione nel 1995 e svolge la sua attività presso la Direzione Generale Affari Politici fino al 1998. In seguito, nel 1999, viene nominato Reggente al Consolato Generale a Johannesburg e l’anno successivo, nel 2000, confermato Console Generale. Promosso Consigliere di Ambasciata nel 2002 viene incaricato d’Affari con Lettere a Erevan (Armenia) nel giugno 2003 e successivamente nel 2006 confermato Ambasciatore sempre in Armenia. Rientrato in Italia nel 2007, viene assegnato alla Direzione Generale Paesi dell’Europa fino al 2008, quando viene promosso Ministro plenipotenziario. Fuori ruolo nel 2008 per prestare servizio al Ministero della Difesa quale Consigliere Diplomatico, viene nominato Ambasciatore a Tallinn il 1° dicembre 2012. Ora il nuovo incarico a Manila, un Paese col quale l’Italia (dove quella filippina è la quarta comunità di migranti più numerosa) ha rapporti profondi.
Mario Vattani, nato nel 1966, entra in diplomazia nel 1991. Il primo incarico è a Washington D.C. Dal 1999 al 2001 è console italiano al Cairo, mentre dal 2001 al 2003 svolge le funzioni di consigliere diplomatico al Ministero delle politiche agricole e forestali. Nel 2004 è all’Istituto diplomatico, distaccato a Tokyo per un programma di studi e nel 2005 viene promosso Consigliere d’Ambasciata e confermato a Tokyo con funzioni di Primo consigliere commerciale. Nel 2008 presta servizio al Comune di Roma come consigliere diplomatico del Sindaco. Nel maggio 2011 viene nominato Ministro plenipotenziario e prende funzione come console generale a Osaka. Dal 2014 è in servizio alla Farnesina per il coordinamento nel settore Asia-Pacifico. In continuità con il suo impegno nella regione, dunque, la nomina a Singapore.
In un periodo di avvicinamento economico-politico all’ASEAN, il cambio di guardia nelle rappresentanze italiane non passa inosservato. È ancora presto per prevedere i risvolti degli avvicendamenti nel corpo diplomatico, ma ci si aspetta senza dubbio un ancora maggiore impegno del nostro Paese nell’area del Sud-Est Asiatico. Ai nuovi Ambasciatori la sfida ineludibile di implementare la partnership aiutando l’export italiano verso questa regione sempre più cruciale e promuovendo la stabilità in tutte le aree di crisi.