Non si sono fatte attendere le reazioni delle Istituzioni europee alla notizia del colpo di Stato in Myanmar in cui il Tatmadaw, le forze armate del Paese, hanno arrestato il Presidente Win Myint, il Consigliere di Stato Aung San Suu Kyi ed altri membri del governo civile invocando l’art.418 della Costituzione del 2008, a causa di presunti brogli durante le ultime elezioni a novembre 2020, e dichiarando lo stato di emergenza per un anno.
Dura la presa di posizione di Josep Borrell, Alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, che ha chiesto l’immediato ripristino del legittimo governo civile in Myanmar e la rapida apertura del Parlamento con la partecipazione di tutti i rappresentanti eletti, come previsto dalla Costituzione.
La medesima condanna è arrivata anche dalla Presidente della Commissione Europea, dal Presidente del Consiglio Europeo e dal Presidente del Parlamento Europeo, nonché da alcuni membri del Parlamento Europeo
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I strongly condemn the coup in Myanmar.
The legitimate civilian government must be restored, in line with the country’s constitution & the November elections.
I call for the immediate & unconditional release of all those detained. https://t.co/YbIkxLZlve
— Ursula von der Leyen (@vonderleyen) February 1, 2021
We are united in our condemnation of the coup in #Myanmar and in our call for the immediate release of all those detained.
Election results must be respected and democracy restored.
— David Sassoli (@EP_President) February 1, 2021
I strongly condemn the coup in #Myanmar and call on the military to release all who have been unlawfully detained in raids across the country.
The outcome of the elections has to be respected and democratic process needs to be restored.
— Charles Michel (@eucopresident) February 1, 2021