Dalla pandemia alla RCEP e il Mar Cinese Meridionale, i Paesi dell’ASEAN al centro della regione indopacifica
Dal 12 al 15 Novembre si è svolto online il 37° ASEAN Summit, l’ultimo della presidenza vietnamita che dovrà lasciare ora il posto al Brunei. La cerimonia di apertura del vertice tra gli Stati membri dell’ASEAN è stata infatti aperta dai discorsi del Presidente del Vietnam, Nguyen Phu Trong, e del Primo Ministro, Nguyen Xuan Phuc, che hanno sottolineato la resilienza dell’ASEAN di fronte alle sfide senza precedenti imposte dalla pandemia.
Innanzitutto, particolare attenzione è stata dedicata al delicato tema del Mar Cinese Meridionale. I diversi Paesi membri dell’ASEAN hanno riaffermato la loro determinazione a voler mantenere la pace e la stabilità nell’area attraverso lo sviluppo di un Codice di Condotta per il Mar Cinese Meridionale con Pechino. Le trattative stentano a decollare, ma secondo quanto dichiarato a margine del Summit, il documento dovrebbe essere pronto entro la fine del 2021. L’obiettivo è quello di garantire il libero flusso delle merci nel conteso specchio d’acqua, rispettando le norme e convenzioni internazionali in materia di diritto del mare.
In seguito, i leader dell’ASEAN hanno discusso della risposta comune alla pandemia di Covid-19, presentando l’ASEAN Strategic Framework for Public Health Emergencies. Il documento, alla base di tutte le iniziative comuni riguardanti le emergenze sanitarie nella regione, avrà lo scopo di migliorare la preparazione e la risposta dell’ASEAN di fronte alle emergenze della sanità pubblica. Incluso in questo documento è quindi il Covid-19 Response Fund, concordato dai Paesi ASEAN ad aprile, che al momento ha un budget di 10 milioni di dollari, e che avrà la funzione di fornire assistenza alle nazioni più colpite dalla pandemia. Pur molto diverso dal Next Generation EU per natura e portata dell’intervento, questo fondo rappresenta un primo passo importante dei Paesi del Sud-Est asiatico verso la definizione di strumenti comuni per affrontare le crisi.
Insieme all’emergenza sanitaria, la crisi pandemica ha avuto un impatto devastante anche sulla società e sull’economia della regione. La risposta sul piano epidemiologico deve quindi andare di pari passo con la strategia di ripresa socio-economica nella regione del Sud-Est asiatico. A tal proposito, i rappresentanti dei Paesi ASEAN hanno istituito l’ASEAN Comprehensive Recovery Framework per pianificare la fase di ripresa dalla crisi. Tra le misure principali incluse nel Recovery Framework vi sono: il rafforzamento dei sistemi sanitari regionali, una maggiore cooperazione economica all’interno dell’ASEAN, la promozione della trasformazione digitale, e l’attenzione ai temi sostenibilità e ambiente. L’obiettivo di questa iniziativa è quello di gestire con un approccio cooperativo la delicata fase di ripresa dall’emergenza sanitaria, con un focus sulla dimensione regionale della crisi.
Inoltre, questa edizione del Summit ha visto svolgersi il 1° ASEAN Women Leaders’ Summit. Per la prima volta le rappresentanti delle donne leader dell’ASEAN hanno fatto sentire la propria voce nel vertice intitolato “Women’s Role In Building a Cohesive, Dynamic, Sustainable And Inclusive ASEAN Community In a Post Covid-19 World”, enfatizzando il ruolo delle donne nella promozione dello sviluppo sostenibile nel mondo post-pandemico.Le leader hanno dichiarato con forza che la pandemia minaccia di invertire i duri risultati ottenuti nella regione in termini di uguaglianza di genere ed empowerment femminile. A gran voce è stato, dunque, rimarcato che l’ASEAN deve mitigare gli impatti negativi del COVID-19 sulle donne, ponendole al centro dei processi di ricostruzione e ripresa.
Di notevole importanza anche il vertice tra ASEAN, Cina, Giappone e Corea, il 23° ASEAN Plus Three Summit, incentrato sul rafforzamento della cooperazione per la resilienza economica e finanziaria di fronte alle sfide attuali. L’ASEAN e i suoi partner regionali hanno affermato la necessità di aumentare gli sforzi congiunti per ripristinare la crescita economica dell’intera regione, rafforzando il commercio regionale e la cooperazione economica, anche per promuovere le opportunità di business e di investimenti. Sforzi indirizzati anche al potenziamento di piccole e medie imprese, gruppi sociali vulnerabili, start-up e settori economici più duramente colpiti dalla pandemia, senza tralasciare lo sviluppo dell’economia digitale.
La giornata finale del Summit ha segnato un’altra data storica. Il 15 novembre 2020, durante il 4° RCEP Summit, è stata firmata la Regional Comprehensive Economic Partnership (RCEP). Lanciata nel 2012 a margine del 21° ASEAN Summit, la RCEP è un mega accordo commerciale siglato dai 10 Paesi membri dell’ASEAN e Cina, Corea del Sud, Giappone, Australia e Nuova Zelanda. Il nuovo blocco economico rappresenterà il 30% dell’economia globale e riguarderà circa 2,2 miliardi di consumatori, costituendo la più grande area di libero scambio del mondo, più vasta di quella europea o nordamericana.
Ancora una volta, dunque, l’ASEAN Summit rivela la centralità dei Paesi del Sud-Est asiatico nel nuovo contesto regionale e globale. Nel Mar Cinese Meridionale, le nazioni dell’ASEAN saranno fondamentali per bilanciare la Cina. Con la RCEP, l’Asia spinge sul libero scambio e il multilateralismo, rilanciando un’importante tendenza frenata dall’Amministrazione Trump negli ultimi anni. Di fronte alle emergenti sfide e difficoltà, l’ASEAN si è mostrata unita e forte, confermando il suo ruolo fondamentale di foro di dialogo e cooperazione centrale in Asia e nel mondo.
A cura di Annalisa Manzo